Mutui SubPrime: cosa sono, signficato, crisi
I mutui subprime rappresentano una delle tematiche più complesse e influenti nel panorama finanziario globale. Questi strumenti, concepiti inizialmente come opportunità di finanziamento per una fascia di clientela a rischio, hanno avuto un impatto di vasta portata che ha contribuito a innescare una crisi economica su scala mondiale. In questo articolo, analizzeremo a fondo il fenomeno dei mutui subprime, le ragioni del loro utilizzo, le conseguenze della crisi associata e il funzionamento della cartolarizzazione come elemento chiave del meccanismo di rischio.
Cos'è un Mutuo Subprime e Chi Sono i Destinatari
I mutui subprime sono finanziamenti concessi a clienti con un merito creditizio insufficiente, ovvero coloro che non possiedono le caratteristiche necessarie per ottenere tassi d’interesse competitivi, definiti come "prime". Questi soggetti presentano un’elevata probabilità di insolvenza, il che aumenta il rischio di credito per gli istituti bancari. Per compensare questo rischio, le banche applicano tassi d’interesse superiori rispetto ai mutui tradizionali.
L’aspetto chiave dei mutui subprime è che, sebbene abbiano il potenziale di offrire finanziamenti a coloro che altrimenti non potrebbero accedere a un mutuo, presentano una struttura altamente rischiosa sia per i debitori che per i creditori. I destinatari principali di questi prestiti sono individui o famiglie con situazioni finanziarie instabili, limitate garanzie e spesso un passato di insolvenze o difficoltà di rimborso.
Questo tipo di prestito viene erogato nel casi in cui il soggetto richiedente non raggiunga i parametri minimi per essere considerato affidabile: nel sistema statunitense viene infatti adottato un sistema a punteggio che determina la capacità di rimborso. Tale sistema o scala di valutazione va da 300 a 850 punti e il punteggio sotto il quale il soggetto viene definito un cattivo pagatore è 620. A contribuire nel punteggio rientrano diversi parametri tra cui i pagamenti in ritardo, bancarotta e eventuali insolvenze di mutui precedenti.
La sottoscrizione di un mutuo subprime prevede una modalità di rimborso mista tra tasso fisso e variabile: questa alternanza soprattutto nel momento in cui si passa a un tasso variabile fa sì che il rimborso del credito diventi soggetto al tasso di interesse delle banche centrali, pertanto a seconda del momento storico e della situazione dei mercati, il tasso di interesse potrebbe essere così alto da avere impatti elevati sull’importo della rata.
In Italia non è possibile accedere a questa particolare tipologia di mutuo, in quanto il sistema adottato dagli istituti di credito segue una strategia incentrata sulla ponderazione del rischio e su una attenta valutazione della capacità di rientro dei soggetti richiedenti.
Il Boom dei Mutui Subprime negli Stati Uniti
A partire dagli anni Duemila, i mutui subprime hanno registrato una crescita esponenziale negli Stati Uniti, incentivati da due principali fattori:
- Tassi d’interesse eccezionalmente bassi, che rendevano i mutui particolarmente accessibili.
- Bolla immobiliare in rapida espansione, che alimentava la fiducia degli investitori nella stabilità e nel potenziale di rivalutazione del mercato immobiliare.
Gli istituti di credito iniziarono a erogare un volume crescente di mutui subprime, basandosi sull’aspettativa che l’eventuale insolvenza potesse essere compensata dalla vendita della casa ipotecata, il cui valore si prevedeva in continua crescita.
La Cartolarizzazione dei Mutui Subprime
Definizione e Funzionamento della Cartolarizzazione
La cartolarizzazione è un processo finanziario mediante il quale i mutui, inclusi quelli subprime, vengono trasformati in titoli negoziabili. Tale trasformazione permette alle banche di "impacchettare" i mutui subprime in strumenti finanziari complessi, che vengono poi venduti a investitori sia nazionali che internazionali.
Il vantaggio per le banche era duplice:
- Distribuzione del rischio: trasferendo il rischio ai nuovi proprietari dei titoli, le banche potevano liberarsi dell’esposizione diretta legata ai mutui subprime.
- Generazione di liquidità: le banche incassavano immediatamente i proventi della vendita dei titoli, potendo così finanziare ulteriori prestiti.
Gli investitori, attratti dai rendimenti elevati, investirono massicciamente in questi titoli, nonostante la natura rischiosa degli attivi sottostanti.
Struttura della Cartolarizzazione e Ruolo degli Investitori
I titoli derivati dai mutui subprime venivano strutturati in più tranche, suddivise in base al livello di rischio. Questo processo permetteva agli investitori di scegliere tra vari livelli di rischio e rendimento, contribuendo a rendere i mutui subprime un prodotto estremamente appetibile per chi era in cerca di opportunità ad alto rendimento. I mutui subprime venivano poi segmentati in diverse tranche (senior, mezzanine, equity), ciascuna con un differente profilo di rischio (basso, medio, alto). Le tranche più sicure (senior) venivano generalmente vendute a investitori più prudenti o a basso rischio, mentre le tranche ad alto rischio attraevano investitori con una maggiore propensione al rischio.
Lo Scoppio della Crisi dei Mutui Subprime
Nel 2004, la Federal Reserve (la banca centrale degli Stati Uniti) iniziò ad alzare i tassi d’interesse per contrastare l’inflazione. Questo aumento, insieme al rallentamento del mercato immobiliare, portò a un’improvvisa esplosione della bolla immobiliare che portò con sé diverse conseguenze tra cui:
- Aumento delle insolvenze: Molti debitori subprime, già vulnerabili, non riuscirono a sostenere i pagamenti a tassi d’interesse più alti, portando a un’impennata dei default.
- Deprezzamento delle case: Il valore degli immobili iniziò a calare drasticamente, rendendo difficile per le banche recuperare il credito anche attraverso il pignoramento e la vendita delle proprietà.
- Crollo dei titoli cartolarizzati: Gli investitori che avevano acquistato i titoli derivati dai mutui subprime si trovarono improvvisamente con attivi svalutati, causando ingenti perdite finanziarie.
La crisi si estese rapidamente oltre i confini degli Stati Uniti, colpendo anche le banche europee e innescando una crisi di liquidità globale.
Conseguenze Economiche della Crisi dei Mutui Subprime
La crisi dei mutui subprime ha avuto conseguenze devastanti sull’economia reale:
- Impatto sulle banche: Le istituzioni finanziarie, indebolite dalla perdita di liquidità, ridussero drasticamente i prestiti, influenzando negativamente l’intero sistema economico.
- Recessione economica: La contrazione del credito e la riduzione degli investimenti portarono a una grave recessione, con aumenti significativi del tasso di disoccupazione e calo dei consumi.
- Riforme normative: Per prevenire future crisi, molti paesi hanno introdotto normative più rigide sui requisiti di capitale per le banche e sulla gestione del rischio.
Insegnamenti della Crisi dei Mutui Subprime
La crisi dei mutui subprime ha evidenziato la necessità di una maggior prudenza nella concessione del credito e di un rigoroso controllo dei prodotti finanziari complessi. La combinazione di tassi di interesse variabili, alti rischi di credito e processi di cartolarizzazione poco trasparenti si è rivelata fatale per il sistema economico.
Oggi, le istituzioni finanziarie sono maggiormente consapevoli dei rischi associati alla concessione di mutui ad alto rischio e della necessità di una gestione oculata dei titoli derivati. Tuttavia, il ricordo della crisi dei mutui subprime rimane un monito per l’intero settore, ricordando che la solidità del sistema finanziario è strettamente legata alla trasparenza e alla gestione prudente dei rischi.
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