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Come disdire canone RAI: ecco cosa fare per avere l’esenzione
di Ilaria Macchi | 30-08-2019 | Novità TV[""]
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36.95 €/MESEAvere una tassa fissa da pagare, in un periodo in cui gli italiani si sentono già di per sè tartassati èià essere piuttosto frustrante, ma esistono situazioni in cui le vie di uscita sono piuttosto poche. A volte, però, ottenere l’esenzione in alcuni casi può essere comunque possibile: ecco quindi qui di seguito le indicazioni su come disdire il canone RAI, un’imposta che, in realtà, è dovuta per il semplice possesso della televisione, indipendentemente dal suo utilizzo o dalla reale visione dei canali della Tv di Stato.
Sommario
Come disdire canone Rai – E’ davvero possibile farlo?
Tra le tasse che ormai da tempo gravano sulle tasche degli italiani c’è il canone Rai, una delle imposte che nel corso degli anni è stata però soggetta a un alto grado di evasione facendo leva anche su controlli non sempre così accurati. L’idea di doverla pagare è sempre stata di scarso gradimento da parte di molti, soprattutto da parte di chi ha provato a più riprese a giustificarsi con la frase “Non guardo mai i canali Rai”. La giustificazione non era però delle più azzeccate: il canone è infatti dovuto per il semplice possesso del televisore, un po’ come accade con il bollo auto e l’utilizzo di una vettura, e non tanto sulla base delle reti che si decide di guardare nel tempo libero.
Ormai da qualche anno si è deciso di modificare almeno parzialmente l’approccio con l’obiettivo di ridurre il numero di persone che tentava di “fare il furbo”. L’importo è stato infatti ridotto a 90 euro, ma rateizzato in 10 mesi da gennaio a ottobre 2019 all’interno della bolletta della luce. A questo punto basta quindi avere un contratto di fornitura della luce, indipendentemente dall’operatore con cui si è deciso di sottoscriverlo e dal numero di televisori posseduti in casa (ormai in ogni abitazione ce n’è più di uno) per dover assolvere all’obbligo di pagare il canone RAI.
Anche il governo Lega-Cinque Stelle, pur essendo ormai destinato a decadere, ha quindi deciso di proseguire con una misura che negli ultimi tempi aveva dato esito positivo.
In alcuni casi è comunque possibile evitare di pagarlo, ma diventa necessario rientrare in alcune situazioni ben definite per godere di questo vantaggio. Per agire su questa strada si deve presentare un’apposita autocertificazione per attestare la propria situazione, ma attenzione: in caso di inesattezza o dichiarazioni false sarà l’utente a risponderne in prima persona.
Disdetta canone RAI – Chi può godere dell’esenzione
Per evitare di pagare il canone RAI l’utente deve innanzitutto dimostrare attraverso un’autocertificazione o compilando il modulo disponibile sul sito della Tv di Stato di poter usufruire di questa importante agevolazione. La comunicazione può essere inviata con raccomandata con ricevuta di ritorno o online.
Ecco quali sono i casi:
- Televisione presente in una seconda casa. Ogni cittadino è infatti tenuto al pagamento solo una volta e per la prima casa, se possiede più abitazioni non dovrà versare altro. L’importo sarà così addebitato nella bolletta della luce solo di quella casa;
- Persone di età pari o superiore a 75 anni con un reddito annuale inferiore a 8.000 euro;
- I proprietari di immobili dati in affitto. Qui la situazione può essere parzialmente ingarbugliata, ovvero con il contratto della luce a loro intestato, ma in questo caso il pagamento del canone Rai spetta all’inquilino possessore del televisore;
- Gli ospedali militari, le Case del soldato e le Sale convegno dei militari delle Forze armate;
- Gli agenti diplomatici e consolari stranieri accreditati in Italia;
- I militari che hanno cittadinanza straniera appartenenti alle forze armate della NATO;
- Chi si occupa di vendere o riparare televisioni.
A questi ovviamente si devono aggiungere gli utenti (anche se sono certamente pochi) che non sono in possesso di un apparecchio televisivo, ma si dovrà dimostrare di essere in questa situazione. A differenza del passato il quadro è poi cambiato anche per un altro importante aspetto: fino a qualche decennio fa si arrivava a “impacchettare l’apparecchio”, facendo in modo che questo diventasse inutilizzabile e a dimostrarlo in caso di controllo da parte di un addetto. Ora questo sistema non è però più valido.
Se ci si ritrova in una di queste categorie non sarà comunque necessario effettuare una disdetta vera e propria visto che il canone non deve essere considerato un abbonamento alla Tv di Stato, ma appunto una “tassa legata al possesso della televisione”. A questo punto ci si dovrà muovere attivamente per presentare una richiesta di esenzione in cui si faccia presente la propria situazione. Attenzione, però, se si desidera non andare incontro a situazioni poco piacevoli è fondamentale ricordarsi di mandare la comunicazione ogni anno avendo cura di farlo secondo le date che vengono comunicate dall’azienda.
Il modulo può essere scaricato anche dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Per l’invio della missiva è possibile scegliere tra le varie modalità a disposizione quella che si ritiene più comoda.
Particolarmente semplice è l’utilizzo dell’applicazione web disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, In alternativa si può sfruttare il suppporto degli intermediari abilitati, che possono aiutare anche ad avere chiarimenti se si teme di commettere errori (i CAF in questo ambito possono essere davvero utili). L’invio può avvenire anche via osta elettronica certificata (PEC) nel caso in cui la dichiarazione stessa sia sottoscritta con firma digitale coerentemente con quanto previsto dagli articoli 48 e 65 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’Amministrazione Digitale); l’indirizzo a cui inviare la PEC è cp22.sat@postacertificata.rai.it. L’indirizzo di riferimento è Agenzia delle entrate – Ufficio Torino 1 – Sportello abbonamenti TV – Casella postale 22 – 10121 Torino da effettuare con un plico raccomandato senza busta e allegando un documento.
Come disdire canone RAI per decesso
Tra le situazioni che possono verificarsi, anche se certamente poco piacevoli, c’è la scomparsa, magari improvvis,a della persona a cui era intestata la bolletta della luce. In questo caso come ci si deve muovere?
Il legame tra canone e bolletta della luce invita l’utente a dover effettuare disdetta dell’utenza. Qualora ci fossero problemi per compiere questa operazione, si può accedere al sito dell’Agenzia delle Entrate per premunirsi del modulo che servirà per dichiarare che ’lutenza elettrica è ancora temporaneamente intestata a un soggetto deceduto.
Se si continua a vivere nell’abitazione della persona e questa è stata intestata a uno dei familiari si può procedere con una voltura del contratto. In questo caso la situazione è piuttosto semplice: una volta modificato il nome della persona titolare del contratto della luce tutto sarà automatico anche per il canone.
Farlo secondo le tempistiche dovute è fondamentale: la data che fa fede è quella del timbro postale.
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