Cessione del quinto: cos’è e come richiederla

di | 15-02-2017 | Prestiti

Cessione del quinto: cos’è e come richiederla
Confronta

Chiunque si sia mai informato circa le varie modalità per richiedere un prestito si sarà imbattuto nella voce cessione del quinto, ma di cosa si tratta esattamente? Questa particolare forma di prestito prende il nome proprio dalla sua modalità di restituzione, che appunto avviene tramite la cessione del quinto dello stipendio in favore della banca o della finanziaria che ci andrà ad erogare il capitale.

Si tratta quindi di un pagamento tramite trattenuta sulla busta paga (o sulla pensione) che non può superare il quinto del nostro stipendio mensile netto e può venire applicata solo per una durata non superiore ai 120 mesi. Un prestito con la cessione del quinto non è legato necessariamente a una finalità (esempio: l’acquisto di una casa), quindi può essere richiesto per qualsiasi eventualità.

Uno dei vantaggi di questa modalità è quello di poter garantire un prestito anche ai cosiddetti cattivi pagatori o a chi non può offrire particolari garanzie economiche, dato che stavolta avremo un datore di lavoro “alle spalle”, ma andiamo con ordine.

Chi può richiedere un prestito con la cessione del quinto

Dato che stiamo parlando di una trattenuta sullo stipendio, generalmente sono i dipendenti (sia pubblici che privati) che possono usare questa opzione, insieme ai pensionati. Oggi anche chi è in possesso di un contratto a progetto o a tempo determinato può usufruirne, ma solo e unicamente se si impegna a estinguere il suo debito entro la scadenza del proprio contratto di lavoro, cosa spesso resa difficile dalla precarietà e dalla breve durata di questo tipo di contratti.

È importante sapere che gioca un ruolo importante anche la solidità del nostro datore di lavoro, che deve dimostrare sia una condizione economica robusta, sia di avere un numero di dipendenti sufficiente (solitamente almeno 16).

Chi non può richiederlo

Purtroppo i possessori di pensioni di invalidità e chi percepisce un assegno sociale o di inabilità sono automaticamente esclusi da questa possibilità.

Perchè richiedere un prestito con la cessione del quinto

Uno dei maggiori vantaggi di questa diffusa tipologia di prestiti è che può essere concessa con maggiore facilità rispetto ai prestiti “tradizionali”, senza bisogno di ulteriori garanzie e richiedibile anche da protestati e cattivi pagatori, che altrimenti rischierebbero di vedersi negata ogni forma di finanziamento da parte degli istituti di credito. Questo perché la trattenuta della rata a monte sulla busta paga (o pensione) garantisce alla banca l’automatica riscossione della rata.

Ricordiamo che con il termine cattivi pagatori vengono identifi quelle persone che, a causa di un ritardo nel pagamento delle rate di un mutuo o di un prestito, sono state inserite per un periodo più o meno lungo (a seconda del numero e della gravità dei ritardi) nelle liste delle Centrali di Rischio (ad esempio quella del CRIF), consultate da banche e finanziarie ogni volta che andiamo a richiedere un nuovo finanziamento. Solitamente la presenza in queste liste è un deterrente che ci può vedere negati ulteriori prestiti perché presume un rischio per gli istituti di credito.

Un’ altra motivazione per usare la cessione del quinto è che chi percepisce uno stipendio alto o ha maturato parecchi anni di anzianità lavorativa potrà arrivare a chiedere in prestito anche somme di una certa consistenza, magari non ottenibili con altre forme di prestito.

La cessione del quinto non richiede appunto garanzie particolari, ma per questo tipo di prestiti sarà obbligatorio contrarre una polizza assicurativa che interverrà in caso di licenziamento o rischio vita, andando a coprire l’importo del TFR non ancora maturato. È importantissimo tenere a mente che una volta ottenuto questo tipo di prestito non potremo più chiedere nessun anticipo sul TFR.

Un altro vantaggio, sebbene minore, è quello della comodità dei pagamenti. Dato che non saremo noi a dover versare personalmente le rate potremo “dimenticarci del prestito” (almeno a livello di incombenze) senza il rischio di saltare qualche pagamento.

Quali documenti sono necessari

Al momento di richiedere il prestito dovremo fornire la nostra documentazione anagrafica ma anche tutto quello che serve per inquadrare la nostra posizione reddituale. Ultima busta paga, certificato di stipendio, l’importo del TFR maturato, indicazioni sulla retribuzione mensile e annua sia lorda che netta, e specificare se la nostra busta paga subisce altre trattenute. Per i pensionati invece servirà il cedolino della pensione.

Il dipendente dovrà quindi firmare una delega che autorizza il suo datore di lavoro a trattenere le rate dalla busta paga, mentre il datore dovrà dare a sua volta il benestare alla banca, impegnandosi a versare le rate del prestito.

Assicuriamoci che il contratto contenga tutti i seguenti elementi:

  • percentuale del tasso di interesse
  • ammontare complessivo del finanziamento
  • scadenze, importo e numero di rate
  • condizioni contrattuali
  • indicazioni su eventuali altre spese e oneri di mora
  • il TAEG
  • causali e importi di eventuali spese non comprese nel TAEG
  • copertura assicurativa
  • eventuali garanzie richieste dalla banca

Quale importo massimo si può richiedere

Con la cessione del quinto dello stipendio la somma che potremo andare a richiedere sarà direttamente dipendente dall’ammontare di quest’ultimo. Ricordiamo che le rate non potranno essere superiori al quinto dello stipendio al netto, e che la durata del prestito non eccede i 120 mesi.

Oltre a questo si tiene conto degli anni di anzianità maturati e del TFR già maturato. Questo perchè il TFR costituisce una ulteriore garanzia in possesso della banca, e una sua maggiore maturazione ci garantirà la possibilità di chiedere un prestito più alto.

Estinguere il prestito in anticipo

Anche in questo caso, come negli altri tipi di prestiti è possibile estinguere anticipatamente il prestito versando il debito residuo alla banca e pagando una piccola penale, generalmente pari all’1% della somma finanziata. Anche la polizza assicurativa restante andrà rimborsata in unica soluzione.

Se invece desideriamo recedere dal prestito per un nostro immediato ripensamento, dovremo esercitare il nostro diritto di recesso entro 14 giorni dalla stipula del contratto tramite necessaria raccomandata con ricevuta di ritorno da inviare al nostro istituto di credito.

Si invita il lettore a verificare che le eventuali offerte descritte nel post siano ancora attivabili e vengano proposte alle stesse condizioni economiche

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