Fibra ottica in Italia e in Europa: a che punto siamo

di | 05-04-2024 | News e Varie, News Internet Casa

Il quadro della FTTH in Italia e in Europa è ancora in chiaroscuro, tra ritardi, tasso di adozione basso e crescita concentrata prevalentemente in alcune aree. E c'è chi auspica uno switch off chiaro e definitivo delle centrali in rame per accelerare sulla banda ultralarga.

Fibra ottica in Italia e in Europa: a che punto siamo
Confronta

La banda ultralarga nel nostro Paese è in crescita e la fibra ottica raggiunge sempre più Comuni, ma non al ritmo auspicato e previsto dai progetti del Governo, in particolare per quanto riguarda il piano Banda Ultralarga. Qualche giorno fa la Corte dei conti ha evidenziato come la copertura proceda a rilento, soprattutto nelle cosiddette “aree bianche”, mettendo in dubbio anche la nuova scadenza prevista per i lavori, a settembre 2024 (tenendo conto che i primi tre lotti si sarebbero dovuti già concludere tra giugno 2020 e aprile 2022).

I ritardi, secondo quanto dichiarato dalla stessa Corte dei conti, sarebbero da imputare alla fase di progettazione, con un gap maggiore concentrato nelle regioni del centro e del sud. Le tre regioni più virtuose per quanto riguarda l’approvazione dei progetti esecutivi sono il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna e le Marche (degno di segnalazione anche il quarto posto, detenuto dalla Sardegna), mentre tra i fanalini di coda troviamo Sicilia, Molise e Lazio.

I tempi, tuttavia, si allungano anche per i lavori già in corso, con poco più del 75% dei cantieri ultimati rispetto al totale, oltre che per i collaudi e per l’accesso ai servizi da parte degli utenti.

Sommario

Adozione della FTTH a rilento in tutta Europa

Il tasso di adozione della fibra ottica è un altro problema che riguarda non solo l’Italia, ma l’intera Europa: secondo il rapporto annuale dell’FTTH Council Europe, infatti, la percentuale di crescita registrata nei Paesi dell’UE e nel Regno Unito lo scorso anno supera di pochissimo un punto, arrivando al 52,7%. A fare meglio di tutti è la Spagna, con una penetrazione che sfiora il 79%, spodestando la prima posizione detenuta da qualche anno dall’Islanda.

E in Italia? La percentuale di penetrazione è poco meno del 27% ma, nonostante ciò, entra a far parte dei 5 mercati a crescita più rapida, con un + 919 mila utenti (seppur in ultima posizione e distante, ad esempio, dalla Francia, che registra + 3,4 milioni di abbonati).

Obbligo dello switch-off?

Come dare, quindi, un’accelerata all’adozione della fibra e alle alternative a banda ultralarga (come ad esempio la tecnologia FWA)? Secondo il direttore generale dell’FTTH Council Europe Vincent Garnier, è necessario fissare una data precisa per lo switch off della rete in rame e un calendario per raggiungere tale obiettivo entro il 2030, in modo graduale ma definitivo.

Solo in questo modo, infatti, gli utenti interessati a mantenere una soluzione di rete fissa sarebbero spinti a passare alla fibra ottica, usufruendo degli innumerevoli vantaggi garantiti rispetto alle ormai vecchie reti in rame (velocità superiori, maggiore stabilità e tecnologia rivolta ai servizi di ultima generazione, come la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale e l’IOT).

Nel nostro Paese, proprio in queste settimane, Telecom Italia sta accelerando sulla dismissione delle centrali in rame, anche in ottica di riduzione dei costi a causa dei consumi energetici. Secondo quanto annunciato dalla stessa azienda, le Regioni interessate sono Campania, Lazio, Toscana e Veneto, con oltre 30 centrali che verranno spente entro il 25 maggio. Questo significa che i clienti TIM residenti in queste aree dovranno necessariamente effettuare il passaggio alla fibra entro tale data (e sono già stati informati in merito con una comunicazione allegata alla bolletta).

Insomma, nonostante i ritardi e un tasso di adozione sotto le aspettative a livello europeo, la transizione verso la FTTH e la banda ultralarga prosegue, con alcuni aspetti positivi anche per l’Italia: a confermare ciò vi è anche il premio “FTTH Council Europe Operator Award 2024” assegnato proprio ad Open Fiber per il suo contributo allo sviluppo di infrastrutture interamente in fibra ottica. Un riconoscimento evidenziato dallo stesso presidente di FTTH Council Europe Raf Meersman, che ha definito Open Fiber un’azienda all’avanguardia nel rollout FTTH e per aver stimolato gli investimenti nella tecnologia FTTH in Italia, mercato cruciale per la competitività digitale di tutta Europa.

Vedremo, quindi, se i cantieri, i recenti interventi del Governo e i tentativi di accelerazione sulla dismissione delle centrali in rame segneranno un corso più netto verso il passaggio alla banda ultralarga proprio nell’anno in corso.

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