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Come richiedere un mutuo se si è cattivi pagatori
di Marco Mattioli | 15-02-2017 | Ultime News Mutui[""]
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36.95 €/MESERichiedere l’accensione di un mutuo è un passo necessario per molte famiglie, ad esempio quando occorre acquistare una casa o ristrutturarla. Occorre rivolgersi a una banca o ad una finanziaria per ottenere quindi il capitale necessario, fornendo le garanzie che ci verranno richieste e impegnandoci a restituirlo con gli interessi entro i tempi stabiliti.
Prima di concedere un mutuo, la banca o l’istituto di credito al quale ci siamo rivolti effettuano dei controlli sul richiedente, e se veniamo ritenuti dei cattivi pagatori incontreremo ovviamente maggiori difficoltà nell’ottenere il finanziamento tanto desiderato, ma non dovremo desistere.
Sommario
Come si diventa cattivi pagatori
Quando si richiede un prestito, è molto importante rispettare tempi e modalità di restituzione stabiliti dalla banca e che devono essere indicati chiaramente nel contratto. Un ritardo, anche di poche rate, nella sua restituzione, comporta l’ingresso in una sorta di lista nera o black list, che verrà consultata dalle banche ogni qualvolta andremo a richiedere un nuovo finanziamento.
Questa lista è un database raccolto dalle cosiddette Centrali di Rischio e messo a disposizione delle banche per verificare lo storico e le credenziali di chi richiede un mutuo o un prestito. In Italia il sistema di informazioni creditizie di maggiore importanza è quella del CRIF se parliamo di centrali private, e quello della Banca d’Italia per quelle pubbliche.
Più alto sarà il numero delle rate che abbiamo tardato a pagare, e più lungo il protrarsi dei ritardi, maggiore sarà il nostro tempo di permanenza in queste liste, e quindi la conseguente “fama” di cattivi pagatori presso le banche che andranno a verificare la nostra situazione.
Per dare un’idea precisa: saltare due rate, o tardare un pagamento di due mesi comporta un anno di permanenza nella lista nera, e questa tempistica cresce con il protrarsi dei nostri ritardi.
Mutui per cattivi pagatori
Essere ritenuti cattivi pagatori non è tuttavia un marchio che ci impedisce di ottenere un mutuo: in questi anni di crisi è purtroppo assai frequente che un cittadino o una famiglia possano incontrare dei periodi di difficoltà economiche più o meno prolungati, dettati anche dalla precarietà del lavoro e da una situazione generale problematica. Essere cattivi pagatori non significa essere protestati, e le banche quindi sono pronte a gestire anche questo tipo di richieste, che sono molto più comuni e frequenti di quello che possiamo immaginare.
Sicuramente il passo naturale da seguire è quello di saldare al più presto tutti i pagamenti in sospeso al fine di ottenere la cancellazione dalla lista del Crif e dalle altre liste di informazioni creditizie, ma può capitare di avere un bisogno di liquidità urgente, che non può attendere i tempi previsti per la rimozione dagli elenchi.
Dato che essere sulla lista dei cattivi pagatori è meno grave che risultare nella lista dei Protestati, le banche sono meno rigide di quello che possiamo pensare. Se abbiamo comunque in passato sempre pagato le rate del mutuo che ci spettavano, ma siamo finiti in elenco a causa di un semplice ritardo nei pagamenti, diverse banche saranno disposte a concederci lo stesso un mutuo, con soglie più o meno alte di tolleranza verso il numero di rate che nel nostro storico abbiamo versato in ritardo.
In ogni caso, se abbiamo già saldato il nostro debito pregresso ma risultiamo ancora presenti in elenco e abbiamo la necessità di ottenere un nuovo mutuo sarà sempre buona cosa fare presente la nostra situazione alla nuova banca, allegando tutta la documentazione relativa al completamento dei nostri pagamenti.
Quale banca scegliere per il nostro mutuo?
Ci saranno banche che non storceranno il naso di fronte a un passato con due o tre rate pagate in ritardo, mentre altre potrebbero concederci un mutuo anche di fronte a uno storico di sei ritardi: dipende tutto dal grado di tolleranza del singolo istituto bancario. Anche i mutui online ovviamente prevedono soluzioni per cattivi pagatori, non dimentichiamolo.
Solitamente un mutuo concesso a un cattivo pagatore non prevede tassi di interesse più alti rispetto a quelli applicati a tutti gli altri, ma probabilmente verrà ridotta la percentuale di copertura dell’importo finanziabile e verranno richieste maggiori garanzie a tutela della banca.
In caso di bisogno potremo usare un immobile di proprietà (libero da vincoli ed ipoteche) come garanzia verso eventuali inadempienze da parte nostra, accendendo un cosiddetto mutuo ipotecario. Oppure potremo far garantire per noi dei parenti o conoscenti coinvolgendoli in un mutuo fideiussorio. Ogni banca segue la sua propria politica interna, ed è utile conoscere il grado di tolleranza di ogni istituto in caso di mutui per cattivi pagatori.
Ci sono anche banche che hanno apposite proposte di mutui per protestati, ma le regole in quel caso sono più stringenti.
Facciamo attenzione però: oggi ci sono diverse finanziarie che promettono finanziamenti per protestati e per cattivi pagatori magari dietro richiesta di pochissime garanzie da parte nostra. Stiamo sempre attenti a chi ci rivolgiamo (o a chi ci contatta) e scegliamo sempre interlocutori solidi e credibili. Purtroppo le nostre difficoltà economiche sono una manna dal cielo per gli operatori più spregiudicati che vorrebbero approfittare della nostra condizione di bisogno, per questo è sempre più importante valutare molto bene a chi richiedere il nostro finanziamento e leggere ogni contratto nei dettagli onde evitare spiacevoli conseguenze.
Cosa fare se non riusciamo a ottenere il mutuo?
Se proprio la nostra situazione non dovesse essere ritenuta idonea dagli istituti di credito, l’alternativa potrebbe essere quella di chiedere invece un prestito. Questo perché alcune modalità di prestito sono possibili anche per cattivi pagatori o protestati, dato che sono caratterizzate da un rischio minimo per le banche.
Ad esempio potremmo chiedere un prestito con cessione del quinto, ovvero un’opzione riservata ai dipendenti pubblici e privati (o ai pensionati) che prevede la trattenuta in busta paga o cedolino delle rate da rimborsare.
Oppure un prestito con garante, che vede il coinvolgimento di un terzo soggetto nell’assumersi la responsabilità di un nostro mancato pagamento e che si impegnerà a saldare il debito residuo in caso di una nostra insolvenza.
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