Bonus PC Internet e velocità minime richieste: impossibili da rispettare?

di | 22-10-2020 | News e Varie, News Internet Casa

Secondo Infratel, le offerte Internet compatibili con il voucher dovrebbero avere una banda minima garantita considerata "impraticabile" dagli stessi provider

Bonus PC Internet e velocità minime richieste: impossibili da rispettare?
Confronta

Oggi torniamo ad occuparci del bonus PC e Internet: in attesa di conoscere le prime offerte degli operatori compatibili con il voucher (le promozioni dovrebbero partire, salvo cambi di programma, da novembre), vogliamo concentrarci su un altro punto estremamente importante e relativo ai requisiti, ossia la velocità di connessione. La maggior parte degli articoli sul tema si soffermano sulla velocità di download minima per poter ottenere l’agevolazione (30 Mega), ma ci sono degli aspetti non così ovvi e diretti che dovrebbero essere analizzati più approfonditamente. Solamente sul Sole 24 Ore di ieri, Andrea Biondi e Alessandro Longo si sono occupati in modo chiaro del problema relativo alla banda minima richiesta in un interessante articolo dedicato ai voucher e ad altri dubbi sollevati da Asstel (l’Associazione di categoria di Confindustria che rappresenta il settore Telco) sul bonus in arrivo.

Sommario

Bonus Internet e velocità: cosa prevede il decreto

Ma partiamo innanzitutto dal Decreto Ministeriale del 7 agosto 2020: il Ministero dello Sviluppo Economico descrive il bonus come “un intervento (di seguito denominato «Piano voucher per famiglie meno abbienti») di sostegno alla domanda finalizzato a favorire la disponibilità di connessione a internet ad almeno 30 Mbit/s da parte di famiglie con ISEE inferiore ai 20.000 euro”. Il piano, lo ricordiamo, è suddiviso in due fasi: in questa prima fase è previsto un contributo massimo di 500 euro per la sottoscrizione di offerte Internet e l’acquisto di un dispositivo attraverso un operatore telefonico, riservato a famiglie a basso reddito. Nella seconda fase, invece, verranno erogati aiuti per famiglie con redditi superiori e aziende.

Fin qui le informazioni sono abbastanza generiche: sul decreto si evince soltanto che il buono è rivolto a coloro che passano ad una linea Internet fissa a 30 Mega o a velocità superiori.

Velocità minima garantita richiesta impraticabile?

Per avere dati più chiari e specifici, invece, dobbiamo consultare la documentazione pubblicata il 2 ottobre sul sito ufficiale Infratel e in particolare l’Allegato A, dedicato ai “Livelli di servizio”. Sul documento leggiamo quanto segue:

  • Download: almeno 30 Mbit/s, con banda minima garantita pari ad almeno 15 Mbit/s
  • Upload: almeno 15 Mbit/s, con banda minima garantita pari ad almeno 7,5 Mbit/s

Probabilmenente i lettori meno avvezzi a terminologie più tecniche non conoscono la differenza tra velocità teorica e velocità minima garantita: semplificando e riassumendo in poche righe possiamo affermare che la prima è solitamente la velocità sponsorizzata dal provider (ADSL 20 Mega, Fibra a 1 Gigabit al secondo, etc…), ossia le prestazioni massime che una rete Internet può raggiungere “in teoria”. La seconda, invece, è la velocità effettiva minima che un operatore deve garantire ai clienti per contratto.

Dove sta il problema? Secondo gli stessi operatori, tali prestazioni sono “impraticabili” e impossibili da rispettare. A parte le connessioni basate su tecnologie e infrastrutture più moderne, come la FTTH, che rappresentano ancora la minoranza delle connessioni in Italia, gli altri standard decisamente più diffusi (in particolare la fibra mista radio) non sempre possono permettere una velocità minima garantita così alta.

Poca chiarezza sulla copertura Internet

Un altro aspetto ancora poco chiaro legato alle prestazioni della rete è relativo all’assenza di un portale di riferimento semplice da utilizzare per poter conoscere quale sia effettivamente la migliore connessione disponibile nella propria abitazione. Online si possono trovare tantissimi servizi gratuiti, alcuni molto interessanti e validi (anche su ComparaSemplice.it, ad esempio, è sempre disponibile un sistema di verifica copertura ADSL e fibra), ma è ovvio che sia necessario avere una piattaforma istituzionale di facile accesso e user friendly. Il portale di riferimento a tale scopo dovrebbe essere la Broadband Map di AGCOM ma, come potete verificare voi stessi visitando la pagina, è ancora lontana da poter essere considerata “user friendly” (anche se, secondo fonti ufficiose, starebbero ancora mettendo a punto il servizio).

La mappa di AGCOM, inoltre, prende in considerazione le reti cablate e la copertura mobile 2G/3G/4G, ma non la tecnologia FWA che, almeno in teoria, dovrebbe avere le carte in regola per l’accesso al bonus.

Insomma, anche se novembre si avvicina e i provider si stanno già muovendo per trovarsi preparati (sono già comparse delle pagine informative del bonus sui portali ufficiali dei principali operatori), l’arrivo del bonus nei tempi previsti non sembra più così scontato, tenendo anche conto dei dubbi segnalati qualche giorno fa da compagnie e rivenditori di elettronica. Attendiamo, quindi, di avere aggiornamenti e conferme da parte del Mise e di Infratel nei prossimi giorni.

Si invita il lettore a verificare che le eventuali offerte descritte nel post siano ancora attivabili e vengano proposte alle stesse condizioni economiche

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