Sospensione fornitura gas senza preavviso: cosa fare subito

di | 03-05-2019 | News Gas e Luce, Notizie Gas

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Sospensione fornitura gas senza preavviso: cosa fare subito
Confronta

Trovarsi a dover subire un disservizio per una delle utenze della casa rappresenta uno spettro che nessuno vorrebbe mai vivere, anche se per un breve periodo. Inevitabilmente, infatti, questo significa dover andare incontro a un fastidio per chi vive nell’abitazione coinvolta dal problema. Tra i timori più forti c’è quello di andare incontro a una sospensione della fornitura del gas senza alcun preavviso: una situazione di questo tipo, infatti, può rendere complesso cucinare, ma le difficoltà possono diventare ancora più grande in inverno se si ha la necessità di riscaldare la casa (clicca qui di seguito per ricevere alcuni consigli su come procedere ma senza spendere eccessivamente). Niente paura, però, in linea di massima si tratta di un’azione che non potrà mai avvenire senza che i clienti coinvolti vengano avvertiti in via preventiva.

Sommario

Sospensione fornitura gas senza preavviso – È davvero possibile?

L’avvento del mercato libero è stato pensato non solo per favorire la concorrenza tra operatori dello stesso settore, ma soprattutto per fare il possibile per tutelare gli interessi dei consumatori. Questi hanno così la possibilità di valutare con cognizione di causa se il gestore o l’offerta a cui hanno aderito non siano adatti a soddisfare le proprie esigenze e non sia disponibile una soluzione più conveniente. Nascono proprio con questa ottica le norme introdotte negli ultimi tempi dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (ARERA): da allora diventa infatti pressoché impossibile procedere con il distacco del servizio senza che l’utente coinvolto sia avvisato in misura preventiva.

Non basta quindi un ritardo nei pagamenti, dovuto magari a una semplice dimenticanza (in questi casi si consiglia di optare per la domiciliazione bancaria – clicca qui di seguito per conoscere gli aspetti positivi di questa scelta), per potersi ritrovare senza poter usufruire all’interno dell’abitazione del servizio.

È comunque possibile effettuare un’altra mossa per agire in via preventiva ed evitare di risultare morosi. Praticamente tutti i gestori del settore consentono infatti di optare per la bolletta web, ovvero nell’invio della fattura su una casella di posta elettronica che si utilizza frequentemente. Questo consentirà di dare un aiuto tangibile a favore dell’ambiente, ma in diversi casi consentirà anche di avere uno sconto supplementare. Il rischio di poter perdere un documento importante sarà inoltre praticamente nullo.

Secondo quanto stabilito, tutte le società sono tenute a rispettare una procedura ben precisa per evitare che il comportamento possa danneggiare l’utente senza che questo possa porvi rimedio. Qualora si dovesse riscontrare un debito, spetta così alla società fornitrice prendere contatto con il cliente e comunicare la situazione attraverso una specifica lettera di sollecito. Questa rappresenta comunque solo una prima notifica; successivamente si dovrà infatti passare a una missiva inviata sotto forma di raccomandata in cui andrà indicata in maniera chiara la tempistica massima entro cui sarà necessario saldare l’importo.

Se nemmeno la data presente nella raccomandata sarà rispettata, si procederà con la messa in mora. Solo se l’avvertimento non dovesse avere alcun esito sarà inevitabile procedere con il distacco del servizio da parte della società fornitrice.

Distacco gas illegittimo – Ecco alcune situazioni in cui può avvenire davvero

A norma di legge, come indicato sopra, è impossibile procedere con il distacco del gas in maniera automatica senza che il cliente sia stato opportunamente informato. Sono comunque possibili due casi limite che è opportuno conoscere per poter agire di conseguenza.

  • Il primo caso si può verificare quando il gestore con cui si è sottoscritto il contratto procede senza troppi scrupoli nei confronti del cliente senza avere nemmeno inviato una comunicazione. Questo è però un comportamento totalmente scorretto meritevole di reclamo proprio perché non tiene presente la normativa approvata dall’ARERA. Qualora si dovesse verificare questa situazione, l’utente danneggiato avrà diritto a un risarcimento, ma questo potrà essere richiesto solo dopo avere regolarizzato la propria posizione, quindi con il saldo dell’importo richiesto.
  • Non è così infrequente una seconda situazione, ovvero quella in cui la comunicazione di sollecito è stata inviata dalla società fornitrice, ma il cliente, magari per motivi legati al recapito della posta, non ha avuto la possibilità di riceverla. In questo caso l’utente non ha potuto pagare, ma non per sua volontà. Questo non consente di ricevere l’indennizzo, ma sarà necessario da parte dell’operatore di avere provveduto a spedire la missiva.

Il disagio vissuto da chi vive all’interno dell’abitazione sarà importante, non solo per il periodo trascorso senza il servizio, ma soprattutto perché sarà necessario procedere con la riattivazione. Alla cifra dovuta si dovranno inoltre aggiungere gli interessi, che potranno variare a seconda del ritardo intercorso nel saldo degli arretrati.

Regole da rispettare prima di procedere con il distacco

L’avviso di costituzione di messa in mora avviene attraverso una specifica lettera raccomandata, inviata qualora il cliente non dovesse rispettare la scadenza indicata nella bolletta. In questa missiva viene indicata la data di emissione. Il termine ultimo entro cui procedere al saldo dell’importo deve seguire regole ben precise e non potrà essere:

  • inferiore a 20 giorni dall’emissione della raccomandata da parte del venditore;
  • inferiore a 15 giorni dall’invio della raccomandata da parte del venditore.

Gli obblighi da rispettare nella comunicazione a indirizzo del cliente non sono finiti qui. È infatti necessario preferisare:

  • le modalità con cui il cliente dovrà comunicare al venditore l’avvenuto pagamento (telefono, fax, mail, ecc.);
  • il termine oltre cui, se il cliente non pagasse, il venditore invierà al distributore la richiesta di sospensione della fornitura.

Da qui in avanti si potranno calcolare fino a un massimo di 20 giorni da utilizzare per regolarizzare la propria situazione. Una volta superato questo lasso di tempo, il fornitore sarà tenuto ad aspettare ancora altri 3 giorni per poi poter effettuare la richiesta di sospensione.

Entità degli indennizzi

Gli eventuali risarcimenti a cui il cliente può avere diritto vengono somministrati direttamente in bolletta per facilitare le procedure.

Se il modo in cui il gestore ha operato è stato all’insegna del mancato rispetto della normativa vigente, ovvero attraverso un distacco del servizio senza alcuna notifica il rimborso sarà pari a 30 euro.

Il cliente avrà invece diritto a 20 euro se la raccomandata di sollecito è stata inviata, ma la sospensione della fornitura è avvenuta senza il rispetto delle tempistiche indicate. Per poter riutilizzare il servizio, l’intestatario dovrà comunque muoversi in prima persona per richiedere la riattivazione, ma questa potrà avvenire senza alcun onere a suo carico.

Si invita il lettore a verificare che le eventuali offerte descritte nel post siano ancora attivabili e vengano proposte alle stesse condizioni economiche

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