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Quando spegnere il riscaldamento 2023: le date per zona
di Ilaria Macchi | 18-04-2023 | News Gas e Luce, Notizie GasIn concomitanza con l'arrivo della primavera arriva il momento di spegnere i termosifoni, nonostante per ora le temperature siano più rigide del previsto.


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153.03 €/MESELa primavera è ormai arrivata, almeno a livello di calendario, nonostante sul piano meteorologico la situazione sia parzialmente diversa in gran parte d’Italia, dove si stanno registrando ancora temperature che risultano essere al di sotto della media stagionale del periodo. In casa e in ufficio sarà però inevitabile dover stringere i denti a breve se la situazione non dovesse migliorare e la colonnina di mercurio dovesse registrare livelli simili a quelli di questi giorni. Ecco quindi quando spegnere il riscaldamento nel 2023 in modo tale da non farsi cogliere impreparati e non incorrere in sanzioni.
Sommario
Quando spegnere il riscaldamento 2023: è arrivato il momento
A livello meteorologico solo in alcune parti d’Italia si stanno registrando temperature che sembrano avere ben poco a che fare con la primavera, ma questo non inciderà con un comportamneto tipico di questo periodo. È arrivato infatti il momento di chiedersi quando spegnere il riscaldamento 2023, operazione che è sempre regolata da particolari limiti cronologici, a maggior ragione ora che le forniture di gas sono diventate più difficili per il nostro Paese.
L’Italia è ormai stata da tempo suddivisa in zone tenendo presenti quali possano essere le esigenze a riguardo ed è proprio per questo che in quelle ritenute più fredde, come quelle di montagna, si decide di non dare alcun limite temporale.
Ritrovarsi con i termosifoni spenti, per quanto necessario sulla base del Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 dell’agosto 1993, può però non essere l’ideale, in modo particolare per i più freddolosi. È proprio per questo che può essere utile sapere come muoversi se si è in cerca di una possibile alternativa che garantisca tepore nell’ambiente, ma che allo stesso tempo eviti di ritrovarsi con veri e propri salassi quando ci si ritroverà con la bolletta tra le mani. Non si deve temere, questo è comunque possibile grazie a qualche piccola accortezza nel proprio comportamento tra le mura domestiche. A questo proposito, potrebbe interessarti sapere quali sono gli errori che spesso commettiamo, anche inconsapevolmente, e che finiscono per incidere sulla fattura di luce e gas, indipendentemente dal fornitore scelto, clicca su questo link per eliminare ogni dubbio.
Quando spegnere il riscaldamento 2023: la tabella zona per zona
Zona | Durata – Limite Orario | Data | ||
Zona A (Lampedusa. Linosa, Porto Empedocle) | Non si può più accendere | 23 marzo 2023 | ||
Zona B (Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa, Trapani) | Non si può più accendere | 23 marzo 2023 | ||
Zona C (Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari, Taranto) | Non si può più accendere | 23 marzo 2023 | ||
Zona D (Ancona, Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì’, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa, Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Verona, Vibo Valentia, Viterbo) | Non si può più accendere | 7 aprile 2023 | ||
Zona E
| Non si può più accendere | 7 aprile 2023 | ||
Zona F | (Belluno, Cuneo, Trento e zone alpine) | Non ci sono limitazioni |
Attenzione alle stufette e ai costi in bolletta
Se si è stati costretti a spegnere i termosifoni ma le temperature sono ancora piuttosto basse per il periodo non si può certamente pensare di stare al freddo in casa o in ufficio. Come rimediare? Particolarmente utili allo scopo possono essere le stufette elettriche o quelle a bioetanolo, che sono apprezzate innanzitutto perché non occupano particolare spazio e possono essere posizionate facilmente in ogni locale, anche da chi non ha un’abitazione particolarmente grande.
Il rischio concreto, soprattutto nel primo caso, è però quello di andare incontro a bollette dai costi tutt’atro che leggeri, soprattutto in un periodo come questo in cui la materia prima non ha costi del tutto bassi. Analizzare la situazione prima è quindi fondamentale. Se abbiamo un locale con una superficie di circa 20-25 metri quadrati, quindi medio grande, una stufetta potrebbe bastare, ben sapendo che il consumo di questa si aggira intorno ai 1000 o 2000 W/h.
Al momento l’energia in media ha un costo intorno ai 0,5 €/kWh. Se prendiamo in considerazione un apparecchio con potenza di 1.500W tenuta in funzione per quattro ore al giorno si otterrà quindi un consumo medio di 6.000 Wh, ossia 6 kWh. Questo porterebbe quindi a una spesa giornaliera di circa 3 euro al giorno, che arriverebbe a 90 euro a fine mese. Un importo quindi tutto sommato sostenibile, visto che non ci sarebbero altri costi per il gas metano.
Le possibili alternative
Non mancano comunque altre possibilità per chi sta pensando a qualcosa di più all’avanguardia. Sul mercato, infatti, ci sono dispostivi come le stufe alogene, al quarzo o a infrarossi, che hanno il vantaggio di consumare meno, in genere intorno ai800 W/h. In un’ottica di risparmio quindi queste potrebbero essere la soluzione migliore, soprattutto in questo periodo. In alternativa, tanti hanno nelle loro case i condizionatori a pompa di calore, utili per raffreddare la casa in estate, ma anche per riscaldarla in inverno o comunque quando le temperatrue non sono così rigide. I dispositivi più recenti possono arrivare addirittura a 6 kWh termici per ogni kWh elettrico. Se possibile, di giorno si dovrebbero tenere aperte tapparelle e tende, in modo tale da far entrare in calore in casa. Di sera, invece andranno chiuse per evitare dispersioni di calore e rendere ancora più efficiente l’ambiente.
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