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Furto energia elettrica: come difendersi in 3 semplici mosse
di Erika | 21-08-2018 | News Gas e Luce''
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Da qualche tempo le vostre bollette della luce sono più salate ma le vostre abitudini di consumo sono rimaste le stesse? Nella maggior parte dei casi l’aumento dei costi dell’energia elettrica è sicuramente da addebitare ai rincari delle tariffe, come vi abbiamo spiegato nella nostra guida su come calcolare il prezzo finale di una bolletta della luce. Cosa fare però se l’aumento è davvero esagerato o, più semplicemente, avete il dubbio che qualcuno vi stia derubando? Come ci si accorge e, soprattutto, come ci si difende dal furto energia elettrica? Ve lo spieghiamo nella guida che segue.
Furto energia elettrica: come riconoscerlo
Il furto energia elettrica è uno dei reati più vecchi del mondo e, sfortunatamente, anche uno dei più diffusi nel nostro paese. Le tecniche utilizzate per appropriarsi indebitamente della corrente elettrica vanno dalla manomissione del contatore tramite un magnete o tramite una modifica del software nel caso dei contatori di ultima generazione, per arrivare al vecchio stratagemma dell’allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica oppure al semplice collegamento al cavo di alimentazione di un altro utente. I casi più frequenti sono, ovviamente, quelli in cui il contatore elettrico si trova in spazi comuni come ad esempio nei condomini. Quali sono quindi i segnali di allarme che devono farvi ricorrere subito ai ripari? Il primo indicatore di un probabile furto energia elettrica è quando il contatore inizia a saltare con frequenza a causa di una maggiore richiesta di potenza elettrica. Se è questo il vostro caso, prima di denunciare un furto consigliamo di sentire il parere di un elettricista esperto per verificare che non ci siano dispersioni di energia elettrica e per assicurarvi del buon funzionamento degli elettrodomestici. Il problema del contatore che salta con troppa frequenza potrebbe essere infatti causato da un banale sovraccarico di potenza. Ma il segnale di allarme più evidente di tutti è l’aumento ingiustificato dei costi in bolletta dovuti a una maggiore quantità di consumi fatturati. Cosa fare in questo caso? Come si fa a riconoscere in modo inequivocabile un furto di energia elettrica? Se avete il sospetto che qualcuno vi stia derubando della corrente elettrica, l’unico modo per liberarvi da ogni dubbio è spegnere tutti i dispositivi elettrici che avete in casa e verificare l’attività del contatore. Se questo continua a registrare consumi anche in assenza di apparecchi accessi, allora è molto probabile che vi troviate davanti a un caso di furto di energia elettrica. Prima di allarmarsi tuttavia, anche in questo caso il nostro consiglio è quello di consultare il parere di un elettricista. Ci sono infatti alcuni apparecchi elettrici che consumano energia anche da spenti. Se il sospetto di un furto di energia elettrica coglie anche l’elettricista allora è meglio ricorrere subito ai ripari denunciando l’illecito alle autorità competenti.
Furto energia elettrica: cosa fare
Se i vostri sospetti vengono confermati anche dall’elettricista, la prima cosa da fare è denunciare immediatamente il misfatto alle autorità competenti: polizia, carabinieri o guardia di finanza. Nel caso in cui il vostro fornitore di energia si accorga della manomissione prima di voi potreste infatti passare dalla posizione di consumatori danneggiati a quella di colpevoli ed essere accusati di cessione impropria di energia elettrica a terzi dallo stesso fornitore. Per questo motivo è molto importante accorgersi subito del danno verificando sempre, ogni mese, la corretta fatturazione dei vostri consumi elettrici. Uno dei metodi più efficaci in tal senso è, ad esempio, l’autolettura del contatore che tutti i fornitori di energia consigliano ai propri clienti. Dopo aver verificato con un elettricista autorizzato il sospetto di furto di energia elettrica e dopo aver denunciato l’illecito alle forze dell’ordine passiamo ora alla terza mossa da fare. Stiamo parlando della comunicazione della denuncia al vostro fornitore di energia. Se il vostro contatore è stato manomesso sarà compito del fornitore svolgere un’ulteriore verifica dell’allaccio tramite l’invio di un tecnico e a dichiarare in modo inequivocabile e definitivo la presenza o meno di un furto di energia elettrica.
Cosa rischia chi ruba energia elettrica
L’art. 624 del Codice Penale italiano dedicato al furto recita: “Chiunque s’impossessa della cosa mobile altrui, sottraendola a chi la detiene, al fine di trarne profitto per sé o per altri, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 154 a euro 516. Agli effetti della legge penale, si considera cosa mobile anche l’energia elettrica e ogni altra energia che abbia un valore economico”. E successivamente l’art. 625 conferma: “La pena per il fatto previsto dall’art. 624 è della reclusione da 2 a 6 anni e della multa da 927 euro a 1.500 euro se […] il fatto è commesso su componenti metalliche o altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione pubblica […]”. Il furto di energia elettrica, dal momento che fa parte dei delitti contro il patrimonio, rappresenta un reato penale e può comportare una reclusione che va dai 6 mesi ai 6 anni e una multa che può arrivare fino ai 1500€. Il trasgressore rischia prima di tutto una denuncia civile da parte del fornitore di energia elettrica che chiederà il pagamento di tutta l’energia che gli è stata sottratta indebitamente nel tempo e, in seguito, una denuncia penale per aver commesso un reato contro il patrimonio.
Furto energia elettrica: cosa fare in caso di indagine a vostro carico?
Vediamo ora il caso in cui a essere accusati di furto di energia elettrica siate voi. Come abbiamo anticipato all’inizio di questo articolo, a volte può succedere che il fornitore di energia si accorga dell’illecito prima di voi e vi accusi di appropriazione indebita dell’energia elettrica. In questi casi la mossa più sensata da fare è consultare un avvocato penalista che vi consiglierà sul da farsi. Il verbale da parte del fornitore, infatti, non costituisce una condanna ma è sempre meglio confrontarsi con un professionista per evitare di commettere errori da cui poi sarà difficile tornare indietro. Ad esempio il pagamento della maxi bolletta potrebbe essere usata dal Giudice come una prova contro di voi e chiedervi perché avete pagato la somma se a commettere il reato non siete stati voi? Quindi, in conclusione, al primo segnale di allarme verificate immediatamente con un elettricista la presenza o meno di un furto di energia elettrica, denunciate subito il fatto alle autorità e in seguito al fornitore.
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