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Calcolo fabbisogno acqua calda sanitaria: occhio al risparmio
di Ilaria Macchi | 29-04-2019 | Come risparmiareTrend Casa Gas
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73.95 €/MESEL’acqua rappresenta un bene primario e indispensabile per ogni abitazione per eseguire operazioni semplici quali cucinare, lavarsi o utilizzare gli elettrodomestici. Evitare gli sprechi è però diventato un vero e proprio imperativo non solo per ridurre le spese, ma allo stesso tempo per dare un contributo personale all’ambiente circostante. Riuscire a effettuare un calcolo del fabbisogno di acqua calda sanitaria può venire in aiuto a tutti per migliorare il bilancio di ogni famiglia.
Sommario
Calcolo fabbisogno acqua calda sanitaria – Indispensabile per conoscere le necessità di ognuno
Il termine “acqua calda sanitaria” può essere sconosciuto alla maggior parte delle persone, ma si tratta dell’espressione più corretta per fare riferimento all’acqua che viene utilizzata in tutte le abitazioni (lo stesso vale ovviamente vale anche per gli uffici e le aziende) e destinata in modo specifico all’igiene di ognuno. Il suo utilizzo è quindi fondamentale, ma permane comunque la possibilità di avere un utilizzo più consapevole con effetti benefici non appena si riceverà la bolletta.
Essere a conoscenza della temperatura accumulo acqua calda sanitaria, oltre che della quantità richiesta per eseguire le varie azioni compiute più o meno quotidianamente può quindi essere molto utile.
In linea generale, se non si verificano problemi di sorta o eventuali malfunzionamenti all’impianto, ogni persona che vive in casa ha bisogno di una quantità di acqua che può variare tra i 10 e i 20 litri, a una temperatura di circa 60°C. Qualora si dovesse arrivare tra i 40 e gli 80 litri, diventa però inevitabilmente necessario effettuare una riflessione sulle proprie abitudini e modificare almeno in patte il proprio modo di agire.
Non è comunque solo il comportamento a costituire un fattore decisivo sui consumi di acqua. Altri aspetti che devono essere presi in considerazione sono il numero di persone presenti nell’appartamento, ma anche dimensioni della casa, numero di rubinetti presenti, tipo di impianto e atteggiamenti intrapresi uno o più volte nel corso di una settimana.
È inoltre necessario prendere in considerazione quale sia il tipo di caldaia scelta. Se questa è a gas e questo viene utilizzato anche per cucinare, il consumo in estate potrà essere superiore visto che si deve sommare il consumo complessivo per l’acqua calda che serve in cucina e quella che è invece richiesta in bagno.
È possibile fare un esempio per rendere più semplice il concetto. Se si consumano 80 euro al mese per il gas e se il consumo giornaliero di gas per cucinare misurato prima e dopo l’utilizzo di strumenti quali forno e fornelli è pari a 1/3 per il consumo di gas il conteggio da eseguire è semplice. Non resta infatti che fare 80×2/3=53 euro al mese. Questo significa che la differenza di 27 euro equivale alla spesa richiesta per cucinare.
Per la determinazione del massimo uso contemporaneo di acqua calda a 40°C la norma UNI 9182 propone la seguente formula:
Qm = Σ * ((qi*Ni)/di) = (l/m)
- qi : consumo del singolo apparecchio in litri (l);
- Ni : numero di unità corrispondenti ai consumi qi;
- di: durate corrispondenti ai consumi qi in ore (h).
Le durate corrispondenti ai consumi dipendono dal particolare tipo di utenza. Diventa quindi necessario tenere presente l’intensità di utilizzo e stabilire di conseguenza quante volte ogni apparecchio viene utilizzato durante il periodo di punta.
Utilizzare l’acqua calda sanitaria con un occhio all’ambiente
Un uso più scrupoloso dell’acqua sanitaria non ha effetti benefici solo sulle bollette, ma anche per l’ambiente circostante, aspetto a cui nessuno può più venire meno in un’epoca come la nostra. Riuscire a raggiungere questo obiettivo non è poi così difficile, ma può consentire ulteriormente di ridurre le spese.
Tra gli accessori utili possiamo segnalare elementi quali i pannelli solari termici, la pompa di calore, la caldaia di condensazione o le biomasse.
Il solare termico è una delle soluzioni tecnologiche più diffuse e apprezzate per la capacità di sfruttare l’energia prodotta dal sole e di trasferirla a un accumulo termico per generare acqua calda. I costi vengono così abbassati in maniera drastica.
Lo scaldacqua a pompa di calore viene invece apprezzato per le maggiori potenzialità rispetto al tradizionale scaldabagno. L’energia termica viene catturata direttamente dall’aria esterna e trasferita all’acqua.
Lo scopo di risparmiare e ottenere aria calda, ma allo stesso tempo di generare il massimo del comfort per chi vive in casa può essere ottenuto grazie anche alla caldaia a condensazione. Il costo iniziale da sostenere può non essere indifferente, ma può essere ridotto grazie alle agevolazioni fiscali disponibili periodicamente. Ancora più immediato è l’effetto realizzabile caldaie a condensazione istantanee: è direttamente l’utente a richiedere e ad attivare l’acqua calda.
Da non trascurare anche le biomasse e la caldaia a legna, diventate sempre più performanti grazie ai progressi tecnologici
Risparmiare acqua è possibile: consigli utili per farlo
Una volta compreso quale sia la quantità di acqua calda necessaria per soddisfare i bisogni di una famiglia e compiere le attività quotidiane necessarie, è comunque fondamentale tenere presente come sia possibile ridurre le spese e avere benefici effettivi nella propria bolletta. Bastano infatti pochi semplici accorgimenti per riuscire nell’obiettivo, pur senza effettuare grandi rinunce nei propri comportamenti abituali.
Tutti noi siamo soliti lavare i denti più volte al giorno, ma spesso, in modo quasi inconsapevole, teniamo il rubinetto aperto anche mentre utilizziamo lo spazzolino. Farlo solo quando si ha la reale necessità di utilizzare l’acqua (e lo stesso vale per chi deve fare la barba) può consentire di risparmiare addirittura 2.500 litri di acqua a persona nel corso di un intero anno.
Ai fini di una diminuzione delle spese è altrettanto utile verificare che ogni aspetto dell’impianto funzioni in maniera corretta. A volte, infatti, basta una dimenticanza o un lieve difetto per far sì che il rubinetto finisca per gocciolare quando non necessario. Questo può valere anche per il water: il leggero fluire dell’acqua, se non opportunamente controllato, può portare a un consumo di 52.000 litri d’acqua in un anno.
Un’altra verifica che deve essere effettuata periodicamente riguarda la cassetta di scarico. Quelle tradizionali legate a un water hanno una capacità di circa 12 litri, rilasciati a ogni scarico. È possibile però installare sistemi ad hoc pensati per erogare solo la quantità di acqua strettamente necessaria. Il risparmio reso possibile da questo tipo di accessori può arrivare al 50%, quantificabile in circa 26.000 litri d’acqua in un anno.
Lavarsi è ovviamente necessario (in estate spesso questa azione viene eseguita anche più volte al giorno), ma fare il bagno nella vasca, per quanto rilassante, porta a un consumo superiore di acqua. Proprio per questo, in linea di massima, è consigliabile privilegiare la doccia. I numeri parlano chiaro: per la doccia sono richiesti circa 20 litri, mentre per il bagno si può arrivare anche a 150.
L’utilizzo di alcuni elettrodomestici comporta poi inevitabilmente un consumo di acqua. Lavatrice e lavastoviglie sono indispensabili anche per chi vive da solo, ma per evitare sprechi (non solo a livello di energia elettrica) è raccomandabile effettuare lavaggi solo quando entrambe sono a pieno carico.
Molti di noi preferiscono lavare la propria automobile direttamente a casa per evitare di dover stare a lungo in coda nei centri specializzati. Anche questa operazione deve essere eseguita con scrupolo se si desidera scongiurare un consumo eccessivo di acqua. A livello generale sono necessari circa 30 minuti per portare a termine il compito e una relativa quantità di acqua. Utilizzare un secchio consente però di risparmiare circa 130 litri d’acqua potabile per ogni lavaggio. Un ragionamento del tutto simile può essere sfruttato anche da parte di chi deve bagnare il giardino o l’orto. A questo punto si può decidere di sfruttare acqua avanzata da altri scopi, quali quella avanzata dopo avere lavato le verdure. Questo non comporterà alcun danno all’area che si vuole bagnare, ma porterà aspetti positivi al proprio portafoglio.
Se abbiamo invece bisogno di lavare le verdure possiamo riempire una bacinella e lasciarle a mollo per qualche minuto invece di servirsi del gettito dell’acqua corrente.
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