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A quale temperatura ghiaccia il gasolio
di Fabio Caliendo | 28-11-2024 | News NoleggioDurante le stagioni invernali, in alcuni luoghi il gasolio può congelare. Perché? Quali sono le cause? Quali i rimedi? Ecco cosa c'è da sapere
Anche se andiamo verso la bella stagione, in molti si chiedono come mai ghiacci ed a quale temperatura il gasolio? E’ un bel problema quando le temperature sono basse. Non solo per un privato che deve prendere l’auto per andare a lavoro, ma anche per alcune attività dell’impresa che utilizzano dei mezzi speciali. Pensiamo ai trattori, così come ai furgoni o ai camion e molto altro ancora, come ruspe e tutti i mezzi che utilizzano il diesel. Chiamatela gelificazione, chiamatela ghiacciamento del gasolio, il risultato è lo stesso, mezzi fermi e lavoro in difficoltà. Scopriamo insieme le differenze tra questi due fenomeni, ma soprattutto come scongiurare problemi di questo tipo.
Sommario
Perché succede questo?
Come già sapete, le basse temperature non aiutano i propulsori, così come l’estremo caldo del resto. Quando la colonnina di mercurio scende parecchio sotto lo zero, le aziende che utilizzano veicoli ed impianti di distribuzione, vanno in difficoltà. Pensiamo ai serbatoi o alle cisterne di carburante che trovano posto all’esterno. Con il calo delle temperature, possono avere problemi, e questo equivale ad ingenti perdite di tempo e ovviamente di denaro. Gli impianti di distribuzione stradale ad esempio, soffrono molto di questo. Immaginate di arrivare alla pompa e non potervi rifornire.
Facciamo “un salto” virtuale in inverno dunque, o nel futuro tra diversi mesi. Le prime gelate, le temperature che scendono vertiginosamente… ed ecco che può succedere che il gasolio diventi viscoso. Conseguenza? I filtri si intasano, e l’impianto di alimentazione del nostro mezzo cessa il suo funzionamento.
Possiamo dunque identificare due fenomeni: i cristalli di cera ed il ghiaccio nel gasolio. Quali sono le differenze? Allora, diciamo che con lo scendere delle temperature, il diesel può “sviluppare” delle particelle esterne. Possiamo definirli cristalli di ghiaccio e cristalli di cera. I cristalli di ghiaccio, c’è poco da girarci intorno, si manifestano quando nel carburante c’è presenza di acqua. La temperatura scende, ed ovviamente l’acqua congela. Conseguenza? I cristalli di ghiaccio! Questi vanno ovviamente ad ostruire i filtri. Oltre a questo poi, la conseguenza è un’usura in seguito ad abrasione dei sistemi di alimentazione.
Se però non c’è acqua, allora è “il turno” degli idrocarburi. Accade che si formi una sostanza densa e cerosa. Conseguenza? Esattamente come i cristalli, va a bloccare l’afflusso del carburante nell’impianto di alimentazione, con ovvie conseguenze. La colpevole? Si chiama paraffina (un composto di idrocarburi solidi) che congela come si tocca quota -2° C. Il filtro si intasa e la conseguenza sono la comparsa di cristalli di cera. Morale, filtri otturati e condotti di iniezione ed alimentazione congelati.
Ghiacciamento e gelificazione del gasolio
Abbiamo parlato in apertura di ghiacciamento e gelificazione del gasolio. Sono due fenomeni differenti, che frequentemente sono confusi con ciò che invece va a provocare la glicerina. Cos’è la glicerina? E’ un sottoprodotto del biodiesel, molto sconsigliata, al pari dei gliceroli. Il motivo? La glicerina alle basse temperature assume uno stato ceroso solido. La conseguenza è la posa sul fondo del serbatoio. Questo significa che rimane “bloccata” nei filtri, andando a formare non solo sostanze appiccicose, ma peggio, elementi corrosivi nel propulsore.
Gasolio ghiacciato: cosa fare?
Veniamo al dunque, come si può evitare il ghiacciamento o la gelificazione del gasolio? La risposta che si tende a dare, è quella dell’utilizzo di diversi tipi di additivi. Additivi, quindi si vanno ad aggiungere al carburante. Non che non vadano bene, ma è un rimedio che si può sfruttare in situazioni di emergenza, ovvero quanto il diesel ha già presentato il problema. Al contrario, per scongiurare che questi eventi si verifichino, è meglio “prevenire”. Di cosa parliamo? Dello stoccaggio di gasolio. Gli esperti di cisterne e serbatoi consigliano di utilizzare dei serbatoi a doppia parete.
Serbatoi a doppia parete e gasolio invernale
La doppia parete, presenta dunque una camera di contenimento, di tubazioni di andata e di ritorno, di una camera esterna, di una interna ed altre parti che “preservano” il carburante dal freddo. Per evitare poi la formazione di cristalli di cera o di ghiaccio nel gasolio, esiste il gasolio invernale, alpino o artico. Sono dei carburanti specifici realizzati per le zone dove le temperature sono piuttosto basse.
Cosa cambia rispetto al gasolio standard? Il punto di intorbidamento. Cos’è il punto di intorbidamento? E’ il momento in cui il diesel si raffredda ed inizia la formazione dei famosi cristalli di cera, ovvero quando la paraffina inizia a congelare. Dunque, il punto di intorbidamento per un normale gasolio è fissato a -2° C, mentre quello invernale è di -12° C. Quello artico o alpino tocca i -20° o, in alcuni casi, -30° C. Forse non lo sapete, ma solitamente da novembre a marzo, i distributori di carburante stradali erogano già gasolio invernale. Parliamo ovviamente di quelle zone dove le condizioni climatiche sono peggiori. Viene invece segnalata l’erogazione di gasolio artico o alpino dagli stessi distributori, ove presente, sempre a causa delle temperature estremamente basse.
Auto: cosa fare se il gasolio è congelato
Cosa fare dunque, se il gasolio della vostra auto si è congelato? La prima cosa da fare nel momento in cui accertiamo che il gasolio nella nostra vettura risulta congelato è mantenere la calma. Solitamente il metodo maggiormente usato consiste nel riscaldamento del filtro del gasolio. Come detto, infatti, il problema del congelamento tende a localizzarsi in prossimità del filtro e delle tubazioni. Se andremo a riscaldare il filtro, favoriremo lo scioglimento della paraffina di cui sopra. Il carburante così, arriverà nuovamente agli iniettori per avviare la nostra autovettura. Attenzione ovviamente, non dovremo utilizzare delle fiamme, parliamo pur sempre di carburante!
Come fare dunque? Poche storie, serve l’elettricità! Un classico asciugacapelli potrebbe fare al caso vostro. L’alternativa? Dell’acqua calda. Se nessuno di questi due sistemi è “disponibile”, allora l’unica è smontare e rimuovere il filtro del gasolio, così da riscaldarlo separatamente. Altra alternativa? Rimuovere sempre il filtro e posizionarlo vicino agli scarichi di un altro veicolo, così da riscaldarlo.
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