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Stop motori endotermici: cosa c’è da sapere
di Fabio Caliendo | 24-03-2023 | Energia Rinnovabile, Leggi Norme Regole, News NoleggioA che punto siamo con lo "stop ai motori endotermici"? Ecco la situazione aggiornata, con gli e-fuel che "entrano a gamba tesa". Ma l'Italia?
Non si fa che parlare dello stop ai motori endotermici, con data che potremmo definire “dead line”, nel 2035. In questi giorni però, le cose stanno cambiando e non poco, grazie ad una “opposizione” di quattro Paesi in Commissione Europea (Polonia e Bulgaria, ma soprattutto l’Italia e la Germania). Va detto, questa volta il cambiamento lo dobbiamo alla Germania, ma andiamo per gradi e cerchiamo di capire quali sono le ultime novità in merito.
Sommario
2035, la Germania e gli e-fuel
Ripartiamo dall’inizio. Come funziona questo blocco con data 2035? Bene, la cosa per essere approvata con un provvedimento, deve ricevere l’ok del 55% dei Paesi membri, a patto che questi comprendano il 65% della popolazione comunitaria. Niente, non se ne parla, visto che anche se la prima condizione era stata tranquillamente raggiunta, il no di grandi Paesi come la Germania e l’Italia, ha creato una sorta di “minoranza di blocco” che ha bloccato il provvedimento. Morale? Tutto saltato e arrivederci alle prossime elezioni europee, ergo, 2024 se tutto va bene.
Entriamo ora nello specifico sul tema Germania. I tedeschi erano stati chiari: no al provvedimento del 2035, visto che lo stop avrebbe permesso la vendita di sole auto elettriche al 100%. Per loro, lasciare fuori le auto ibride e soprattutto le auto con alimentazione ad e-fuel, non è possibile. Del resto, la Germania è il Paese più avanti di tutti sul tema sviluppo e-fuel. A cosa servirebbero tutti quei miliardi di euro investiti? Morale? Da Bruxelles si sono aperte le porte agli e-fuels…
E’ lo stesso cancelliere tedesco Olaf Scholz a parlarne: “C’è già il consenso in Ue. Ora bisogna solo trovare il modo giusto e pratico per attuare questa promessa che la Commissione ha fatto molto tempo fa. L’idea è che venga presentata una proposta per garantire la registrazione dei veicoli alimentati da e-fuels anche dopo il 2035. Se ho capito bene, i colloqui fra la Commissione e il Ministro responsabile sono sulla buona strada”. “Siamo sulla strada giusta” ha rincalzato anche il Ministro dei Trasporti tedesco, Volker Vissing. Ma andiamo avanti…
L’UE cede alle richieste della Germania
Scholz e Vissing riusciranno ad ottenere ciò che tanto bramano? In questi giorni, si sta tenendo il Consiglio europeo a Bruxelles, con naturalmente la presenza della Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, favorevole alle sole auto elettriche. Del resto, basterebbe solo aggiornare il provvedimento, includendo la possibilità di immatricolare automobili solo ed esclusivamente alimentate ad e-fuel, e non solo al 100% elettriche.
Riportiamo poi le parole di Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue: “Stiamo parlando nel quadro dell’accordo, non lo stiamo allargando. C’è un ‘considerando’ sui carburanti sintetici. Tutto quello che stiamo facendo è essere più espliciti su quale sia il suo significato riguardo ai carburanti sintetici. Qualsiasi altra cosa riaprirebbe l’intero accordo. E non è quello che stiamo facendo”.
L’Italia: per ora, non è molto considerata
Se la Germania ha fatto (quasi) tombola, non si può dire lo stesso per la povera Italia. Come detto, siamo tra i Paesi del “no” alle auto endotermiche nel 2035 e la posizione del Governo Meloni è abbastanza chiara: “Il rinvio, a data da destinarsi, del voto alla riunione degli ambasciatori Ue sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove Diesel e benzina è un successo italiano. La posizione del nostro governo è infatti chiara: una transizione sostenibile ed equa deve essere pianificata e condotta con attenzione, per evitare ripercussioni negative sotto l’aspetto produttivo e occupazionale. Giusto puntare a zero emissioni di CO2 nel minor tempo possibile, ma deve essere lasciata la libertà agli Stati di percorrere la strada che reputano più efficace e sostenibile”. Sarà, ma le dichiarazioni della Meloni, non pare abbiano portato a molto per ora.
Qualche giorno fa tra l’altro, il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha così’ dichiarato al FORUMautomotive di Milano: “Siamo convinti che l’autostrada per il futuro della mobilità sia l’elettrico, ma diciamo no al 2035 come data fissa per lo stop a tutti i motori termici senza alternative. Un’alternativa è considerare anche l’utilizzo di biocarburanti, e-fuel e anche dell’idrogeno a quella data. “La Germania ha gli e-fuel, l’Italia i biocarburanti ed è naturale che ogni Paese cerchi di far pesare le proprie specificità. L’Ue è una specie di consorzio nel quale ogni Paese cerca di portare avanti le proprie istanze”.
Proprio così, noi, a differenza della Germania, stiamo puntando di più sui biocarburanti, prodotti che però, guarda caso, al momento non sono minimamente stati considerati dall’Ue, tant’è che il vicepresidente della Commissione Ue Timmermans ha così dichiarato: “Ci sono già le maggioranze nel Parlamento europeo e nel Consiglio dell’Ue. La Commissione sta quindi trattando con la Germania, che ha chiesto di precisare meglio il contenuto del considerando sui carburanti sintetici. Altri argomenti non sono citati dal ‘considerando’, come i biocarburanti” Questa la triste realtà. Ma che differenza c’è tra e-fuel e biocarburanti?
Che differenza c’è tra e-fuels e biocarburanti?
A questo punto è lecito chiedersi quale sia la differenza tra e-fuel e biocarburanti. Iniziamo dai primi, che possono essere chiamati e definiti carburanti sintetici. Sono combustibili in forma liquida o gassosa di origine sintetica. Il processo di produzione è energivoro, quindi per essere definito al 100% green, richiede l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. Questo perché gli e-fuels sono idrocarburi prodotti dall’industria. Esattamente come gli idrocarburi fossili, richiedono carbonio ed idrogeno. Perché tutto questo? I carburanti sintetici trasformano l’energia elettrica in energia chimica sotto forma di combustibili. L’impronta di carbonio è neutra, e soprattutto a differenza dei biocarburanti vantano caratteristiche molto più simili ai carburanti classici. Porsche, tedesca, punta su questo, infatti in Cile esiste una megafabbrica su “base” eolica.
Veniamo ora ai biocarburanti. Pensiamo al BioDiesel, al Bioetanolo, al biometano, al bioGPL. Questi sono tutti prodotti miscelati con il carburante tradizionale. Inoltre, le vetture richiedono alcuni aggiornamenti per utilizzare questo combustibile. Un po’ come il classico GPL, producono meno energia rispetto ai carburanti tradizionali. Il Pro? “Bruciano” in maniera più pulita, poiché particolato e polveri sottili sono decisamente inferiori.
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