Sonnolenza alla guida: cause e rimedi

Il colpo di sonno alla guida è davvero pericoloso. Ecco perché avviene e quali possono essere i rimedi

Tutti conosciamo il colpo di sonno alla guida. E’ un fenomeno davvero pericoloso. Ci si può fare del male, se non morire, e si può fare del male agli altri, o addirittura ucciderli. A parlare sono i dati: la sonnolenza è uno dei principali fattori che aumentano il rischio di incidenti stradali. Quando si verifica il colpo di sonno al volante, quasi sempre è perché si è dormito poco e si è troppo stanchi. Il guidatore avrà un calo dell’attenzione e risulterà molto meno ricettivo agli stimoli esterni. In due parole, ci si addormenta alla guida per pochi istanti. Sappiate che chiudere gli occhi per due secondi, in autostrada alla velocità di 130 km/h vuol dire percorrere circa 72 metri alla cieca… Ci sono però dei segnali. Vediamo cosa c’è da sapere.

Sommario

Si definisce colpo di sonno quando ci si addormenta improvvisamente. La cosa dura pochi secondi. Solitamente la cosa si verifica quando si è alla guida per ore. Dormire, è una cosa naturale e richiesta dal nostro corpo. E’ sì un processo necessario per il riposo cerebrale, ma consente ad alcune regioni del cervello di essere addirittura più attive. A livello medico possiamo dire che è un periodo di diminuita attività motoria e percettiva che segue un ritmo circadiano.

I processi della vita vegetativa restano ovviamente attivi. E’ per questo che respiriamo, il cuore batte, il sangue circola e la produzione di ormoni non si ferma. Anche la percezione non è assente. Si può infetti essere svegliati con una luce, un rumore, uno stimolo tattile. Oltre a questo, il sonno consente di recuperare le energie spese nelle attività giornaliere. Altri studi hanno dimostrato che dormire, consente l’immagazzinamento delle informazioni acquisite durante la veglia. Il sonno poi, coadiuva i meccanismi di difesa immunitaria.

Perché si verifica il colpo di sonno? Principalmente sono provocati quando non si riposa di notte. Se si dorme poco, sarete soggetti a sonnolenza e stanchezza psico-fisica. I fattori di rischio sono però diversi. L’eccessiva stanchezza del conducente è la prima cosa, seguita da una monotonia del viaggio (pensiamo ad un percorso lungo e noioso, magari a strade dritte). La guida dopo un pasto abbondante (digestione difficile) provoca colpi di sonno, al pari di malattie che provocano sonnolenza, come apnee notturne e altri disturbi del sonno. Ricordiamoci poi che alcuni farmaci provocano sonnolenza quale effetto collaterale. Citiamo poi le attività lavorative che prevedono turni  o una protratta guida, entrambe situazioni potenzialmente pericolose.

L’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) ha paragonato la sonnolenza alla guida ad uno stato di ebbrezza. In particolare, uno studio scientifico ha evidenziato che dopo 18 ore senza dormire, le prestazioni di guida sono compromesse come quando l’alcolemia (cioè la concentrazione di alcool nel sangue) è pari a 0,5 g/L. Questo valore del tasso alcolemico è, tra l’altro, il limite di legge stabilito dall’attuale normativa in Italia per poter guidare un veicolo.

In ogni caso il nostro corpo ci invia dei “segnali”. Questi preannunciano un colpo di sonno. Pensiamo alle palpebre pesanti, al bruciore agli occhi, lo sbadiglio… Ma anche la sensazione di freddo e l’irrequietezza sono dei sintomi, così come la difficoltà nella messa a fuoco, la percezione di suoni ovattati. Non si riesce a ricordare quanti km abbiamo fatto, si è sovrappensiero. Le reazione vedono delle tempistiche più lente e calo l’attenzione. Se avete anche uno di questi, il colpo di sonno è dietro l’angolo. Il colpo di sonno, come un serpente, è maledetto, perché non siamo consapevoli del nostro effettivo grado di sonnolenza. Fermatevi subito per riposare, ne va della vostra stessa vita!

Ci sentiamo di consigliarvi alcune cose, come ad esempio l’evitare gli orari notturni. Chiaramente c’è chi di notte è più sveglio, ognuno ha il proprio ritmo biologico, che va assecondato. Di solito si sconsiglia la guida le 2 e le 5 del mattino, così come tra le 13 e le 15 del pomeriggio. Se dovete partire, dovrete essere riposati. Dovete dormire a sufficienza. Se si verificano uno dei sintomi sopra descritti, fermatevi e riposate 20 o 30 minuti. Non superateli, o raggiungerete la fase profonda del sonno, ed al risveglio starete peggio. Scendete dall’auto, fate due passi.

Evitate di mangiare troppo o di iniziare un viaggio da affamati. Insomma, la giusta via di mezzo. Prima di mettersi alla guida, poi, sono da evitare assolutamente gli alcolici. Attenzione poi ai farmaci. Chiedete consiglio al vostro medico. Occhio poi ai sedativi, agli antidolorifici, agli antistaminici e soprattutto agli psicofarmaci.

Il caffè, sicuramente vi aiuta. Attenzione però, dopo la sferzata di energia immediata della caffeina, la stanchezza tornerà a farsi sentire esattamente come prima. L’effetto di 150-200 mg di caffeina, ovvero se si assumono due caffè espresso, dura circa un’ora per gli esperti. Sicuramente aprire il finestrino per qualche minuto aiuta. Quando si dice… “prendere una boccata d’aria fresca”. Questo consente di beneficiare una dose extra di ossigeno, ma è un palliativo. La durata è davvero breve, ed il corpo si abituerà subito.

C’è poi chi consiglia di masticare un chewing gum. E’ vero, le gomme da masticare sicuramente vi andranno ad aiutare, ma non eliminano di certo il sonno! La musica può aiutare, ma al volume giusto, né troppo alta, né troppo bassa. Inoltre, deve variare, così da non “abituare” agli stessi stimoli il cervello. Se ci sono persone in auto, conversare con i passeggeri sarà di grande aiuto. Scambiare due chiacchere, soprattutto su argomenti interessanti, aiuta a restare vigili. Alternatevi alla guida, e se vi mettono fretta per arrivare da qualche parte, ignorate la richiesta. Se stanchi, fermatevi!

« Certificato anamnestico per patente: cos’è e dove ottenerlo B-SUV: il significato »