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Servosterzo elettrico e idraulico: differenze
di Fabio Caliendo | 05-11-2022 | News NoleggioIl servosterzo ci è di grande aiuto, soprattutto in manovra. Quali sono però le differenze tra quello elettrico e quello idraulico?
Vi siete mai soffermati sul poco sforzo che deve essere fatto per ruotare il volante e sterzare? Chi ha provato un’auto d’epoca, o ha vissuto prima del servosterzo, sa di cosa parliamo. Oggi, tutte le auto sono dotate del servosterzo, tecnologia che consente di applicare una forza decisamente inferiore allo sterzo, così da poter girare le ruote senza sforzo alcuno. Forse però, non tutti sanno che, esistono due tipi di servosterzo: quello elettrico e quello idraulico. Quali sono le differenze? Scopriamolo insieme.
Sommario
Servosterzo elettrico
Iniziamo parlando del servosterzo elettrico, che sfrutta una sorgente di energia esterna, così da ridurre lo sforzo allo sterzo. Il servosterzo elettrico altro non è che un dispositivo che sfrutta un motorino elettrico. Questo è ovviamente collegato al piantone dello sterzo, che a sua volta è gestito da una centralina. In base a tutta una serie di fattori, incluso quanto ruotate lo sterzo, la centralina “comanda” l’azione sterzante, anche grazie ad un sensore che invia dei dati.
Il vantaggio del servosterzo elettrico poi, è quello di essere davvero preciso. Questo perché la “risposta” dello sterzo, dipende anche dalla velocità dell’automobile. Con l’aumentare della velocità, infatti, l’intervento del servosterzo sarà minore. Altro plus, è che con il servosterzo elettrico si ottiene un superiore risparmio di energia. Tutto questo, se confrontato con quello idraulico naturalmente. Il consumo poi si riduce, poiché quando non si ruota lo sterzo, il sistema non è assolutamente attivo.
Altro vantaggio del servosterzo elettrico, è qualora si verifichi una avaria. Una spia luminosa si accenderà segnalandoci prontamente il guasto. Una spia, che si accenderà al nostro quadro strumenti, una allerta, che però ci consentirà di continuare a guidare la nostra auto per raggiungere il più vicino meccanico per avere assistenza. Lo sforzo al volante sarà nettamente superiore, ma non ci sarà alcun pericolo durante la guida. Citiamo poi il sistema Dual Drive, introdotto da Fiat nel ’99 sulla Punto. Grazie ad un tasto, il sistema andrà ad alleggerire ulteriormente lo sterzo, così da diminuire lo sforzo in manovra.
Servosterzo idraulico
Passiamo ora al servosterzo idraulico, particolare che nasce per essere sfruttato sui mezzi pesanti, per poi essere trasferito alle berline di grossa cilindrata. Questo sistema, piuttosto semplice, è composto da diversi pezzi, quali: serbatoio dell’olio, pompa a ingranaggi azionata da un motore, distributore con quattro luci normalmente sempre chiuse e dispositivo di comando del distributore. Quest’ultimo è poi posizionato nel piantone, ove trova spazio una vite globoidale. Infine, abbiamo un cilindro operatore con al suo interno uno stantuffo che separa il cilindro in due camere. Ad un’estremità di questo, è poi collegato ai leveraggi dello sterzo. All’altra estremità, trova invece il collegamento al telaio ed ad una valvola limitatrice di pressione al fine corsa del volante.
Come funziona il servosterzo idraulico? Immaginiamo che il volante sia fermo. L’olio inviato dalla pompa al distributore, troverà le valvole (luci) chiuse al cilindro operatore, e tornerà al serbatoio via tubo di recupero. Al contrario, sterzando, due delle quattro luci si apriranno, e tramite un tubicino, poteranno l’olio in una delle due camere del cilindro operatore. Con l’aumento della pressione nella camera, lo stantuffo sarà spostato in direzione opposta, agendo sui leveraggi delle ruote. Quando una camera si riempie, l’altra si svuota, grazie al circuito di recupero. Il vantaggio? Un superiore feeling di guida, ma è pesante e assorbe più energia, visto che non si “spegne” mai.
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