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Ritardo consegna auto moto e scooter nuovo: cosa fare
di Fabio Caliendo | 25-12-2022 | News NoleggioNon è raro che slittino le consegne di un mezzo. Il ritardo, che sia un'auto o una moto, come va gestito? Ecco cosa fare
Cosa c’è di più bello che entrare in concessionaria, chiedere informazioni e magari subito dopo… firmare un contratto! La vostra auto nuova arriverà il giorno x. Una data prestabilita dal venditore, magari con una o due settimane di tolleranza per l’arrivo. Poi però, quel periodo arriva e l’auto, no. Iniziano le telefonate da parte vostra, i solleciti, ma dell’auto, neanche l’ombra. Passano le settimane e poi i mesi. Cosa fare in caso di ritardo della consegna dell’auto acquistata? Soprattutto dal Covid-19 in poi, è una situazione che si verifica più spesso di quanto si possa credere. Carenze delle materie prime? Tutto è in ritardo, punto.
Sommario
Il contratto di acquisto: lì, c’è la data!
Ripartiamo dall’inizio. Abbiamo scritto “firmare un contratto”. Bene, è su questo che troviamo tutto! Il contratto di acquisto di un’auto, così come di una moto, deve riportare una data di consegna. Non c’è? Voi, consumatori, dovete farlo presente. Perché? Perché la data di consegna è da considerarsi “termine essenziale”. Il motivo è molto semplice: se c’è una data, superata questa, sarà possibile chiedere l’intervento del venditore finalizzato alla consegna o, in alternativa, la risoluzione del contratto. Tutto questo, per iscritto ovviamente.
Cos’è la risoluzione del contratto?
Se avete intenzione di rinunciare, potrete chiedere la risoluzione del contratto (a patto che su questo ci sia la data di consegna del mezzo). Cos’è la risoluzione del contratto? E’ quando il consumatore rinuncia alla vettura. In cambio, ci sarà dunque la restituzione dell’intero importo versato (acconto o caparra). Attenzione poi, perché superato il termine, in alcuni casi è previsto non solo la restituzione dell’importo, ma, a seconda di come è stato effettuato il pagamento (e cioè se come acconto o caparra), si potrebbe addirittura avere diritto al doppio di quanto versato inizialmente.
Se non c’è la data di consegna, il contratto è legale?
Cosa succede se il venditore non ha inserito sul contratto la data di consegna? Il contratto è valido? Sì, il contratto è valido, poiché le parti possono o potrebbero stabilire la data precisa per la consegna del mezzo in un secondo momento. Va da sé che se le tempistiche continuano a slittare senza valido motivo, o per volontà del venditore, allora si può parlare di comportamento scorretto. In questo caso, è sanzionato dal Codice del Consumo come pratica ingannevole.
In questo specifico caso quindi, il venditore può ricevere sanzioni ed essere denunciato all’Antitrust. Ecco perché chi acquista e firma il contratto, deve far inserire una data di consegna, almeno “indicativa”. Scaduta la data, il venditore potrà essere messo in mora. Se la consegna non avviene entro quanto scritto sul contratto, potrà essere fissato un nuovo termine per la consegna. Superato questo, il contratto sarà da considerarsi risolto per legge. Se è previsto un periodo di “tolleranza per il ritardo”, naturalmente, la messa in mora alla prima scadenza non sarà possibile.
Se sul contratto non c’è la data di consegna, sarà meglio tutelarsi. Potrete contattare il venditore e farvi confermare per iscritto una data di consegna. Una pec sarà perfetta. Questo per avere la strada spianata per farsi valere dopo. Se manca la data di consegna, il consumatore potrà mettere in atto cosa dice il Codice del Consumo. Si parla di 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto. Naturalmente, per i mezzi è facile slittare a mesi di attesa.
Contratto: cos’altro è meglio scrivere sul contratto di acquisto?
Ormai l’avrete capito, la data è la cosa più importante in assoluto. E’ poi importante che nel contratto ci sia la dicitura “caparra”. Questo perché, in caso di ritardo della consegna, il cliente avrà diritto alla restituzione dell’importo raddoppiato. Se è un mero “anticipo”, avrete indietro solo il denaro, nulla di più. Abbiamo parlato anche di periodo di tolleranza. Un tempo variabile, ma che a conti fatti, dilata solo le tempistiche di consegna. Fate dunque attenzione.
La “causa di forza maggiore”. Cosa si intende?
Ritorniamo nuovamente alla pandemia, “scusa” dei venditori. Va detto, non è una scusa. La carenza delle materie prime c’è. Senza queste, mancano i pezzi per costruire i mezzi. C’è poco da fare. In questo caso dunque, la giustificazione del ritardo della consegna, potrebbe essere passata come “forza maggiore”? Se manca mano d’opera e materie prime, come nel caso del Covid-19, sì, è causa di forza maggiore. In questo specifico caso, il venditore aveva anche la possibilità di annullare il contratto. Conseguenza? Restituzione del solo importo pagato, stretta di mano, arrivederci e grazie.
Come la mettiamo dunque? C’è poco da fare, due sono le situazioni: riprendersi i soldi e stop, oppure attendere che l’auto, moto o scooter che sia arrivi. Solitamente, chi decide di attendere, riceve magari un primo tagliando omaggio o un accessorio, per scusarsi dell’attesa. Ovvio che, se il venditore era a conoscenza del ritardo e non l’ha fatto presente, non può invocare la forza maggiore. L’onestà del venditore è dunque importante nella prima fase conoscitiva. Tendenzialmente, il venditore può informarsi e sapere se servono 15 giorni, o sei mesi per avere un prodotto. Poi, tutto può succedere, e va detto che ci sono altri parametri da considerare. Se a dicembre l’usato da ritirare vale ad esempio 15.000 euro, a gennaio potrebbe valerne 13.000. Il venditore dovrà dunque assicurare anche il valore iniziale della valutazione. Insomma, chiedete e informatevi bene prima di trovarvi in situazioni spiacevoli. Ricordatevi, ve lo ripetiamo nuovamente, fate inserire una data!
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