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Verifica classe ambientale auto: tutto quello che c’è da sapere
di Fabio Caliendo | 06-04-2023 | News NoleggioLa vostra auto è soggetta al blocco del traffico? Ecco come verificare la classe ambientale, per evitare brutte sorprese come multe salatissime
Lo spauracchio “blocco motori endotermici nel 2035” sta facendo preoccupare non poco gli automobilisti. Ci sono poi i blocchi del traffico, le “fasce verdi”, le ZTL… Non è raro leggere: “Accesso non autorizzato ad auto Euro 0, Euro 1, Euro 2” e così via. Ecco perché, conoscere la classe ambientale della nostra auto è più che fondamentale, visto che le multe sono decisamente salate. Tutto questo ha portato i costruttori a dover progettare vetture sempre più ecologiche. Dall’altro lato, i consumatori sono stati incentivati all’acquisto di auto sostenibili. Proprio per questo sono state “messe in piedi” le classi ambientali Euro. Vediamo cosa c’è da sapere.
Sommario
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Auto Euro 6
Iniziamo dalle auto a combustione, ma più… green di tutte. Le auto meno inquinanti sono le Euro 6. Parliamo di quattro ruote immatricolate a partire dal 1° settembre 2015. Dentro questa categoria (Euro 6), abbiamo le seguenti sottocategorie: Euro 6A, 6B, 6C e 6D-Temp. Queste si differenziano per il quantitativo di emissioni accertato in fase di omologazione. Ricordiamoci che in questa categoria, rientrano non solo le auto a combustione. Abbiamo infatti sia le auto elettriche (emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2) che le endotermiche (emissioni comprese tra 61 e 135 g/km di CO2). Ricordiamo che per questa fascia, si ha diritto all’incentivo governativo. Si parla di un importo che va dai 2.000 ai 5.000 euro. A questo link troverete tutto sugli incentivi.
Altro da sapere sulle auto Euro 6? Beh, sì, poiché purtroppo benzina e diesel, non sono equiparabili. Iniziamo dalle prime. Al momento, le auto benzina dotate di motore tradizionale, rientrano sì negli standard della normativa Euro 6, e almeno loro, hanno la possibilità di circolare senza particolari problemi. Parliamo naturalmente in caso di blocchi del traffico. La storia cambia per le automobili a gasolio. Il diesel, sembrano essere tra i principali imputati dell’inquinamento atmosferico da parte delle amministrazioni. Avere un diesel, anche se Euro 6, può essere una cattiva scelta, poiché spesso sono “boccati” dai legislatori.
Euro 5, si può ancora stare “tranquilli”
Passiamo alle auto Euro 5, ovvero tutte le autovetture che hanno omologazione post 1° settembre 2009. Ricordiamo poi, che si fa eccezione per le auto che erano già a listino all’entrata in vigore della norma; queste sono potute essere immatricolate fino al primo gennaio 2011, nonostante non rispettassero gli standard Euro 5. Tornando alle Euro 5, al momento, chi ce l’ha in garage, può stare abbastanza tranquillo. Difficilmente infatti, ci sono grosse restrizioni. Ancora una volta, le povere diesel Euro 5, hanno il dito puntato. Questa categoria è infatti molto e troppo spesso, non esente dai blocchi del traffico. Ricordiamo che la produzione di vetture Euro 5 è stata interrotta nel 2014.
Euro 4: tranquilli? Ancora per poco
Prima ancora, troviamo ovviamente la classe ambientale Euro 4. Parliamo delle vetture immatricolate a partire dal 1° gennaio del 2006, con “chiusura” al 2009. Si tratta di una evoluzione della Euro 3. La direttiva di riferimento è denominata 98/69B, che rispetto alla Euro 3, vede l’aggiunta di una altra riduzione delle emissioni di CO2. Le auto Euro 4, al momento possono circolare abbastanza liberamente. In caso di blocchi del traffico, difficilmente le auto a benzina sono coinvolte, al contrario del solito gasolio. Attenzione però, poiché pare che a breve, anche le auto Euro 4 saranno “bloccate”.
Auto Euro 3
Veniamo ai primi problemi seri, le auto Euro 3. Sono interessate tutte le automobili con immatricolazione post 1° gennaio 2001. Trattasi della classe ambientale introdotta con la direttiva 98/69. Adottata nel 1999, vede in questa particolare omologazione un limite massimo di monossido di carbonio (CO) di 2,30 g/km per le automobili a benzina, e di 0,64 g/km per i veicoli diesel. Le emissioni di particolato, sono state limitate a 0,05 g/km. Con le Euro 3, in caso di blocchi del traffico, difficilmente si “passa”.
Euro 2: il blocco è realtà
Scendiamo un ulteriore scalino, per trovare la classe ambientale Euro 2. La Euro 2 interessa tutte quelle auto che sono state immatricolate dopo il 1° gennaio 1997. Entrò in vigore la direttiva 94/12: questa impose una ulteriore riduzione delle emissioni di CO2. I limiti previsti per le emissioni di monossido di carbonio sono passati da 2,72 a 2,20 g/km, mentre per il particolato sono scesi da 0,14 a 0,08 g/km. Anche per questa categoria, il blocco del traffico è praticamente sempre incluso.
Auto Euro 1
Sulla nostra “strada al contrario”, troviamo ora le auto Euro 1. In questo caso, parliamo delle auto immatricolate a partire dal 1° gennaio 1993. Sono autovetture realizzate secondo la direttiva europea 91/441. Vi dice nulla il termine “marmitte catalitiche”? Chi ha oltre 40 anni, se lo ricorderà molto bene. Queste automobili in particolare, vedono un limite di emissioni di monossido di carbonio di 2,72 g/km e di 0,14 g/km per quelle di particolato. Le Euro 1, sono praticamente “off-limits”.
Auto Euro 0
Siamo arrivati alle auto più “sporche e zozze” a livello di inquinamento. Naturalmente parliamo delle auto Euro 0, quindi tutte quelle auto che sono state immatricolate prima del 31 dicembre 1992. Queste automobili, utilizzano benzine al piombo e non prevedono alcun tipo di sistema di filtraggio dei gas di scarico. Per loro, la circolazione è vietatissima nella maggior parte delle città.
La verifica della classe ambientale
Veniamo al dunque: come possiamo verificare la classe ambientale? Ecco le tre modalità per farlo:
Il Portale dell’Automobilista
Ancora una volta, ci viene in aiuto il Portale dell’Automobilista, il sito internet ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i “Servizi Online”, potete tranquillamente cliccare sulla sezione “Verifica Classe Ambientale Veicolo“. Grazie al pratico menù a tendina, dovrete andare a selezionare il tipo di veicolo in vostro possesso. Andremo poi ad inserire la targa del nostro mezzo, ed una volta inserito il codice di controllo captcha che trovate sulla destra, avrete la risposta che cercate. Un’operazione che richiede un minuto, provare per credere!
Il sito ACI
Se siete Soci ACI, o semplicemente vi sta più simpatico questo Ente, sappiate che anche qui potrete controllare gratuitamente la classe di emissione del vostro mezzo. Nella colonna di destra in homepage, sezione “Tutti i servizi”, troverete nella parte sotto, la sezione dedicata. Anche qui, selezionato il tipo di veicolo, basta inserire la targa per sapere a quale classe appartiene l’automobile.
Il libretto di circolazione
Se non avete internet, il documento a cui fare riferimento, è il libretto di circolazione del vostro veicolo. Sulla carta di circolazione di vecchio tipo, l’indicazione dell’Euro di riferimento si trova in basso nel riquadro 2, su quella di nuovo tipo, formato A4, l’indicazione è riportata alla lettera V.9 del riquadro 2 ed è spesso integrata con una ulteriore specifica nel riquadro 3.
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