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Con la patente B che moto posso guidare?
di Fabio Caliendo | 12-10-2021 | News NoleggioLe moto guidabili con la patente B sono prevalentemente 125. Mezzi per spostamenti semplici e con prezzi abbordabili
Quando si va a conseguire la Patente di guida non è sempre chiaro cosa possiamo guidare e cosa no. Diciamo che dovremmo saperlo, ma bastano pochi mesi per dimenticarsi tutto questo. Guardando la patente poi, non si riesce ad avere un grande aiuto. Sappiate invece che, parlando della Patente B, si possono guidare non solo le automobili, ma anche delle moto, degli scooter, dei furgoni. Bisogna solo verificare quando è stata conseguita la licenza. Quando si diventa maggiorenni, e si è presa la Patente B, si apre tutto un mondo di mezzi con più ruote. Vediamo quali.
Sommario
- I limiti della Patente B
- Patente B: i motocicli
- Le moto che posso guidare con la patente B: la top 5
- Aprilia SX ed RX 125
- Honda CB125R
- Husqvarna Svartpilen 125
- Kawasaki Z125 e la Ninja 125
- KTM 125 Duke
- Gli altri limiti di guida con la patente B
- Gli autoveicoli trainanti un rimorchio leggero
- Gli autocarri
- I camper
- Le macchine agricole
- Le macchine operatrici non eccezionali
- I tricicli
- I quadricicli
- Cosa succede se non rispetto le regole?
- Il Codice della Strada
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I limiti della Patente B
Iniziamo con il capire quali sono i limiti della Patente B. Gli autoveicoli, non devono avere una massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e non più di nove posti a sedere. Si possono dunque guidare tutte le automobili, anche se dotate di rimorchio non leggero (quest’ultimo non deve superare il peso della motrice; insieme non devono poi superare le 3,5 tonnellate). Capitolo a parte lo meritano tutti i neopatentati. Per il primo anno dal rilascio della licenza, infatti, questi possono guidare solo ed esclusivamente mezzi con un rapporto potenza/tara fino a 55 kW/tonnellata e con una potenza inferiore a 70 kW (95 CV).
Patente B: i motocicli
Capito cosa è guidabile in tema auto, passiamo per grado di importanza ai motocicli. Chi ha conseguito la Patente B prima dell’1 gennaio 1986, può guidare qualsiasi motociclo, senza alcun limite. Chi l’ha conseguita tra l’1 gennaio 1986 e il 25 aprile 1988 può sempre guidare qualsiasi motociclo, ma solo in Italia. Infine, tutti gli altri (quindi a partire dal 26 aprile 1988), possono condurre solo motocicli fino a 125 cc ed in ogni caso con una potenza massima fino a 11 kW, ovvero 15 CV.
Le moto che posso guidare con la patente B: la top 5
Aprilia SX ed RX 125
Aprilia propone i modelli RX e SX 125. Il primo enduro, il secondo supermotard. Il look è diverso da tutte le altre, e non mancano un ottimo telaio a doppia trave in acciaio e sospensioni “da grande”. All’anteriore abbiamo una frocella a steli rovesciati da 41 mm, mentre al posteriore sul forcellone lavora un monoammortizzatore con leveraggio progressivo. Differenti gli impianti frenanti: la SX ha un disco da 300 mm, mentre la RX ha un disco anteriore da 260 mm (il posteriore è da 220 mm per entrambe). Diversi anche i cerchi: la piccola motard ha coppia di cerchi da 17” (pneumatici 100/80 e 130/70), mentre l’enduro ha un 21” (con gomma 90/90 e un 18” posteriore con pneumatico da 120/80). Novità per il segmento, l’adozione del sistema ABS Bosch con anti roll-over (limita il sollevamento del retrotreno). Il motore è un monocilindrico con distribuzione a quattro valvole e raffreddamento a liquido. L’SX 125 costa 4.090 euro, mentre l’altra costa 3.990 euro.
Honda CB125R
Rinnovata per l’anno in corso, abbiamo la prima 125 naked, la Honda CB125R. Segue la filosofia della serie Neo Sports Cafè una moto piccina e dedicata ai piloti meno alti. Equilibrata nelle forme, richiama le più grandi CB650R e CB1000R. Trattasi di un prodotto molto curato nelle finiture e vanta 14,9 CV a 10.000 giri. La velocità massima è di 105 km/h, e lo scatto 0-200 metri è coperto in 11,3 secondi. La parte più interessante è sicuramente la forcella Showa Big Piston SFF a steli rovesciati da 41 mm che consente una stabilità senza eguali. Costa però cara, 4.690 euro.
Husqvarna Svartpilen 125
Se state cercando qualcosa di veramente unico, particolare, un “oggetto di design”, non potete non guardare la Husqvarna Svartpilen 125. E’ una sorta di scrambler neoclassica, che si rifà alla “più grande” 390. Finiture e componentistica sono di primo livello per una ottavo di litro. Le gomme semi-tassellate e ottime protezioni, consentono anche di fare qualche strada di campagna sterrata. La ciclistica prevede un telaio a traliccio in acciaio ed un forcellone in lega d’alluminio. Interessante la forcella WP Apex da 43 mm, dello stesso marchio blasonato, il monoammortizzatore. I freni sono ByBre e l’ABS è a due canali (Bosch). Il peso a secco è di 146 kg. Il propulsore sviluppa un potenza di 15 CV a 9.500 giri ed il prezzo è di 5.510 euro, alto, ma giustificato dalla qualità del mezzo.
Kawasaki Z125 e la Ninja 125
Kawasaki offre due moto con la stessa base, la naked Z125 e la sportiva Ninja 125. Il telaio è a traliccio a vista ed il reparto sospensioni vede l’utilizzo del mono posteriore Uni-Trak e la forcella anteriore telescopica. Il motore promette 15 CV, ma le colorazioni sono sicuramente la parte più accattivante. I prezzi? La Kawasaki Z125 costa 3.990 euro, mentre la carenata Ninja 125 viene 4.690 euro. Prezzi interessanti e più alla portata.
KTM 125 Duke
Abbiamo parlato delle moto in ordine alfabetico, ma è lei la regina del mercato, la KTM 125 Duke. Si rinnova praticamente di anno in anno, migliorando sempre di più, con lo scopo di rimanere in vetta alla classifica. Si rifà alle linee di una delle naked più potenti del mercato, la KTM 1290 Super Duke, ed è per questo che è una delle moto più desiderate dai 16enni. La moto va veramente bene, ed infatti condivide la piattaforma della KTM 390 Duke. Questo significa che ben si adatta ad una utenza più matura. E’ offerta in due colorazioni, Silver, con il contrasto generato dalle parti in grigio rispetto al telaio e ai cerchi arancioni, e Black che mette in risalto le grafiche rinnovate. Il motore monocilindrico, è sempre a piena potenza per la categoria, con 15 CV, e garantisce un’autonomia di circa 300 km. Insomma, l’avrete capito, è lei la migliore. Chiaramente, la qualità si paga, anche se il prezzo rimane abbastanza concorrenziale. La KTM 125 Duke costa infatti 5.140 euro.
Gli altri limiti di guida con la patente B
Gli autoveicoli trainanti un rimorchio leggero
Ulteriore capitolo lo meritano gli autoveicoli trainanti un rimorchio leggero. In questo caso, il limite è quello della massa complessiva, stabilito in un massimo di 4,25 tonnellate. Ricordiamo che con il termine “rimorchio” intendiamo un veicolo sprovvisto di motore destinato al solo traino. Il rimorchio leggero, ha una massa a pieno carico che non deve superare i 750 Kg totali.
Gli autocarri
Abbiamo poi la possibilità, sempre con la Patente B, di poter condurre gli autocarri. Questi devono avere una massa complessiva non superiore alle 3,5 tonnellate. Se dunque avete bisogno di guidare o noleggiare un furgone, non si sono problemi, a patto che rispetti il limite di massa precedentemente citato.
I camper
Con la “nostra” patente, abbiamo la possibilità anche di guidare i camper. Anche in questo caso, vale la regola della massa complessiva non superiore alle 3,5 tonnellate. In questo caso però, fate attenzione ed informatevi bene. Sì perché diversi autocaravan superano le 3,5 tonnellate, soprattutto quelli dotati di telaio di tipo camionistico.
Le macchine agricole
Vi sembrerà strano e per certi versi assurdo, ma con la Patente B è possibile guidare tutte le macchine agricole. Trattori, mietitrebbiatrici, nessun problema! In questo caso non sono previste limitazioni di peso, quelle eccezionali incluse.
Le macchine operatrici non eccezionali
Discorso a parte meritano le macchine operatrici. Parliamo dunque di macchine trainate o semoventi, così come quelle dotate di ruote o a cingoli e destinate ad operare su strada o nei cantieri. Vi è la possibilità di guidare con la patente B solo macchine non eccezionali, quindi con massa non superiore alle 3,5 tonnellate.
I tricicli
Altra categoria è quella dei tricicli. Parliamo di veicoli a tre ruote simmetriche, ovvero di categoria L5e, rigorosamente muniti di un motore con cilindrata superiore ai 50 cc (se a combustione interna) o aventi una velocità massima per costruzione superiore a 45 km/h. In questo caso, ciò che vi interessa per la classificazione, è la distanza tra le ruote gemellate. Questa non deve essere inferiore a 46 cm. Ci sono infatti degli scooter a tre ruote studiati appositamente per “girare intorno” a questa specifica. Pensiamo ad esempio al Piaggio MP3 LT, così come il Peugeot Metropolis, omologabile come triciclo.
I quadricicli
Chiudiamo con i quadricicli a motore. Sono veicoli a quattro ruote destinati al trasporto di cose con al massimo una persona oltre al conducente nella cabina di guida. Possono poi essere sfruttati per trasporti specifici e per uso speciale, ma l’importante è che la massa a vuoto non superi le 0,55 tonnellate. E’ previsto in quest’ultimo dato, l’esclusione della massa delle batterie se a trazione elettrica (e capaci di sviluppare su strada orizzontale una velocità massima fino a 80 km/h). Parliamo in questo caso di alcuni quad, mezzi che solitamente sfruttano motori di tipo motociclistico, ma che sono poi dotati di quattro ruote, telaio specifico ed acceleratore a leva al manubrio.
Cosa succede se non rispetto le regole?
Cosa accade se non rispetto le regole e cosa prevede il Codice della Strada? A regolare la cosa è l’articolo 116, che al comma 15 bis, cita: “Il titolare di patente di guida di categoria A1 che guida veicoli per i quali é richiesta la patente di categoria A2, il titolare di patente di guida di categoria A1 o A2 che guida veicoli per i quali é richiesta la patente di categoria A, ovvero titolare di patente di guida di categoria B1, C1 o D1 che guida veicoli per i quali é richiesta rispettivamente la patente di categoria B, C o D, é soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.000 euro a 4.000 euro”. Sanzione accessoria, la sospensione della patente di guida posseduta da quattro a otto mesi.
Il Codice della Strada
Chiudiamo con l’art. 125 così titolato “Gradualità ed equivalenze delle patenti di guida”, che al comma II stabilisce: “La validità della patente di guida è fissata come segue:
a) la patente rilasciata per le categorie C1E, CE, D1E, o DE é valida per i complessi di veicoli della categoria BE;
b) la patente rilasciata per la categoria CE é valida per la categoria DE, purché il relativo titolare sia già in possesso di patente per la categoria D;
c) la patente rilasciata per le categorie CE e DE é valida per i complessi di veicoli, rispettivamente, delle categoria C1E e D1E;
d) la patente rilasciata per una qualsiasi categoria é valida per i veicoli della categoria AM;
e) la patente rilasciata per la categoria A2 é valida anche per la categoria A1;
f) la patente rilasciata per le categorie A, B, C o D è valida, rispettivamente, per le categorie A1 e A2, B1, C1 o D1;
g) la patente speciale di guida delle categorie AM, A1, A2, A, B1, B, C1, C, D1 e D rilasciata a mutilati o minorati fisici è valida soltanto per la guida dei veicoli aventi le caratteristiche indicate nella patente stessa;
h) la patente di guida della categoria B é valida, sul territorio nazionale, per condurre i tricicli di potenza superiore a 15 kW, purché il titolare abbia almeno 21 anni, nonché i veicoli della categoria A1”.
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