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Come si capisce se l’alternatore non funziona?
di Fabio Caliendo | 25-03-2023 | News NoleggioProblemi con l'alternatore della vostra auto o moto? Ecco tutto quello che c'è da sapere sul funzionamento di questo importante elemento
Quando salite in auto, non fate altro che girare la chiave e avviare il motore. Non dovete pensare assolutamente a nulla, se non a guidare e a godervi la passeggiata o trasferimento che sia. Vi siete però mai soffermati a tutto quello che c’è dietro? Pensiamo solo al fatto che tutte le auto necessitano di energia elettrica, accumulata nella batteria, anche solo per avviare il propulsore. Chi fornisce energia alla batteria? La risposta è l’alternatore. Questo è in grado di produrre energia elettrica, grazie al movimento stesso del motore a cui è collegato (tramite cinghia trapezoidale). L’alternatore poi, non solo ricarica l’accumulatore, ma alimenta anche il circuito di bordo. Come funziona l’alternatore? Come si fa per capire se funziona correttamente? Diamo qualche risposta.
Sommario
Alternatore: come funziona
Iniziamo con il capire cosa sia l’alternatore della nostra autovettura. L’alternatore è un elemento che fa parte dell’impianto elettrico, in grado di convertire l’energia cinetica in energia elettrica. Il nostro protagonista, è azionato da una cinghia. Questa è collegata al volano del motore e funziona solo a motore in movimento. L’alternatore dunque, genera l’energia elettrica per alimentare l’impianto di bordo e per ricaricare la batteria, quindi senza di esso, esaurita l’energia della batteria, ci si ferma. Si compone di due pezzi principali: lo statore (fisso) ed il rotore (mobile). L’energia elettrica è prodotta come in una dinamo, dalle variazioni di campo magnetico generate dal movimento del rotore sopraccitato. Grazie ad un raddrizzatore, la tensione alternata prodotta, viene convertita in tensione continua. Il regolatore poi, adatta la tensione prodotta al fabbisogno delle varie parti.
Funziona, o non funziona? Come controllare al cosa
Come possiamo controllare se l’alternatore funziona? Semplice, intanto, la batteria deve essere carica, poiché dovremo necessariamente avviare il motore. Se abbiamo un voltometro (strumento in grado di misurare innumerevoli parametri elettrici – tensione, resistenza e corrente), andremo a controllare la tensione, ricordandoci di utilizzare un paio di guanti isolati da elettricista (il voltometro costa una trentina di euro circa).
La prima cosa da fare, è verificare lo stato della batteria, che dovrà essere a 12,2 V per poter avviare il motore. A propulsore spento, andremo a collegare i cavi del voltmetro ai poli della batteria. Naturalmente, il cavo rosso andrà con il terminale positivo, ed il cavo nero con quello negativo. Se la batteria è sotto i 12,2 V, dovremo prima caricarla o sostituirla se è “finita”. Avviato il motore, con batteria carica, posizioneremo l’ago del contagiri a 2.000 giri/min.. Questo perché l’alternatore dovrebbe produrre abbastanza tensione da innescare il regolatore e ricaricare la batteria stessa. Il nostro voltometro, dovrebbe dare un valore tra i 13 V ed i 14,5 V. Se così non fosse, l’alternatore potrebbe essere compromesso.
Altro test da fare, è quello di accendere tutto il possibile, come i fanali, l’autoradio ed il condizionatore). Riposizionato l’ago del contagiri dando gas a 2.000 giri/min., il nostro caro alternatore, dovrebbe produrre almeno 13 V. La tensione non dovrebbe cambiare né diminuire con l’aumento dei giri del motore.
I sintomi di un alternatore guasto
Oltre ai test di cui sopra, ci si può accorgere di un malfunzionamento anche se andremo a riconoscere altri sintomi. Se l’alternatore non funziona, si dovrà accendere la spia sul cruscotto. Se la spia non si accende quando si accende l’impianto di bordo, il problema potrebbe essere altro, come la batteria scarica. Ancora, altro sintomo è la fatica ad avviare il motore (la batteria non si è ricaricata come dovrebbe). Anche se nuova, se non carica l’alternatore, la durata della prima è veramente blanda. Se la batteria è molto calda, si è sovraccaricata, quindi tenderà a surriscaldarsi.
Ancora, una ricarica insufficiente della batteria può essere causata da una cinghia allentata, da cavi difettosi, o da un guasto al regolatore, quindi bisogna indagare anche su questi elementi. Infine, se l’alternatore è rotto, non andrà ad alimentare l’impianto elettrico di bordo quando il motore sarà in funzione. Significa che, accendendo più impianti, le luci cambieranno di intensità a seconda del regime del motore. Ricordiamo che un regolatore guasto, farà bruciare più facilmente le lampadine.
Cosa fare se l’alternatore non funziona?
Chiaramente se l’alternatore non funziona, bisogna capire quale possa essere il problema. Non è detto che sia lui il colpevole, ma magari un fusibile bruciato, un contatto ossidato od allentato… Ancora, dei contatti non funzionanti, o il già citato regolatore di tensione guasto. Insomma, l’esame da fare, è quello già spiegato sopra, tramite voltometro. Ricordate che qualsiasi cosa decidiate di toccare, è il caso di staccare il polo negativo.
Solitamente, si spera sempre che si tratti di sciocchezze, poiché una cinghia allentata va semplicemente riportata in tensione, così come un fusibile può essere sostituirlo. Se il problema è causato dal regolatore, dovrà essere sostituito. Se infine è l’alternatore il problema, forse potrà essere riparato. In caso contrario, la spesa oscilla tra i 50 ed i 300 euro, a seconda del modello di auto. La manodopera verrà circa un centinaio di euro. Vi ricordiamo che, controllo con il voltometro a parte, fattibile per chi ha un minimo di dimestichezza con il dai da te, gli altri interventi sono consigliabili da far effettuare ad un meccanico specializzato.
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