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Come pagare il bollo auto senza commissione
di Fabio Caliendo | 14-12-2017 | Come risparmiare, News Noleggio[""]
Chi possiede un qualsiasi mezzo di trasporto, un’auto, un motociclo o altro, purtroppo, lo sa bene. Trattasi di tassa obbligatoria da pagare ogni anno. Parliamoci chiaro, il bollo auto, lo odiamo tutti, ma non c’è nulla da fare, non si scappa, va pagato, sempre e comunque. Tuttavia, riuscire a pagare il bollo senza commissione, alleggerisce di qualche euro lo sforzo economico. Come fare? Prima di scoprirlo, andiamo per ordine.
Cos’è il bollo? Detto anche “tassa automobilistica“, è un tributo locale che entra nelle casse delle Regioni d’Italia di residenza.
Il mancato pagamento della tassa di circolazione (o il ritardo nel suo pagamento) ha conseguenze indesiderabili. Il pagamento della mora o la cartella esattoriale, fino alla disposizione del fermo dell’automobile, possono essere ottimi deterrenti.
È possibile pagare il bollo auto in diversi modi. In alcuni casi sono previste commissioni per la gestione della pratica: un costo che va a sommarsi all’onere imposto dal fisco. Esistono canali di pagamento che ci evitano di pagare la commissione sul bollo auto? La risposta è affermativa: andiamo a vedere quali sono.
Sommario
Bollo auto: “Pronto Socio ACI?”
Sdrammatizziamo: “Pronto Socio ACI!”. Furio, in Bianco Rosso e Verdone, vedeva un Carlo Verdone, socio ACI, richiedere informazioni all’Automobile Club d’Italia. In effetti, fino ad oggi, il pagamento del bollo era (e lo è ancora…) privo di commissioni per i soci appartenenti al club. È però solo questa l’unica soluzione per risparmiare un minimo? No, non più, poiché le cose stanno cambiando e vediamo come.
Tasse e Tributi: il Governo desidera semplificare le cose
La possibilità di pagare tributi e tasse, deve essere una possibilità per tutti. Diego Piacentini, Commissario di Governo per l’Innovazione, ha dichiarato che stanno pensando nuovamente al caro e vecchio bollettino postale, rendendolo chiaramente più semplice ed intuitivo da compilare. Questo, per dare la possibilità di sfruttare anche il metodo suddetto per pagare. Del resto, non tutti hanno la possibilità di pagare tramite l’internet banking (banca online) o mobile payment (via smartphone). La soluzione, dunque, è quella di semplificare le cose, dalle Poste, al classico tabaccaio, per pagare tasse e tribuiti.
PagoPA: primo esperimento (positivo) a Milano
L’idea di Piacentini, sperimentata sul capoluogo lombardo, Milano, si chiama PagoPA. Trattasi di avviso cartaceo proposto con la TARI. Non è altro che un avviso che suggerisce al cittadino tutti i tipi di pagamento possibili. Quali? Banca, sportelli postali, tabaccherie, ricevitorie e naturalmente il sito del Comune. Tutti i Prestatori di Servizi di Pagamento avranno dunque la possibilità di inviare al cittadino un avviso, fino ad oggi cartaceo, anche in formato digitale. Notifica push sullo smartphone, SMS, insomma, “applicazioni” che sono ormai diventate nostro uso e costume. Il motivo? Secondo i dati raccolti, sulle 532mila transazioni, molte di queste sono state effettuate “da casa”. Alla fine di questo mese, PagoPA sarà disponibile per tutte le Pubbliche Amministrazioni che desiderino offrire i servizi su mobile e web.
PagoPA: addio burocrazia
Se volete sapere ancora più precisamete cos’è PagoPA, quali sono gli enti che lo utilizzano e quant’altro, vi basta dare uno sguardo sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Proprio in tema di digitalizzazione, ritroviamo alcune realtà importanti che già si sono integrate a PagoPA. Citiamo tra tutte PayPal, ma anche Satispay (app che permette di pagare con un credito precedentemente trasferito a questa società) ed i vari peer to peer delle banche. Il risparmio, nell’utilizzo di PagoPA, lo avremo anche da gennaio 2018, visto che l’ACI lo sfrutterà per pagare il famoso bollo. Il risparmio? 1,87 euro, questo quanto promesso, ovvero, addio commissione.
…Poi, c’è chi utilizza l’auto ma non paga il bollo
Esiste un modo per non pagare il bollo auto pur utilizzando l’automobile? La tassa automobilistica in è un tributo dovuto per il possesso del veicolo. Quindi, tutti i possessori di un mezzo sono soggetti al pagamento. O meglio: quasi tutti.
Ecco i casi di esenzione dal bollo auto:
- Legge 104 – L’auto intestata al disabile non è soggetta a bollo.
- Auto storiche – I possessori di auto datate oltre i 20 anni, fino a qualche tempo fa, erano esenti dal pagamento del bollo. Oggi, la definizione di auto storica può essere applicata solo ai veicoli ultra-trentennali. Per avere maggiori informazioni sul bollo per le auto storiche, conviene fare riferimento alla regolamentazione della Regione di competenza.
In alcuni casi, invece, il bollo è ridotto:
- Auto alimentate a GPL o metano – Alcune Regioni prevedono la riduzione (o l’esenzione) del bollo per i veicoli alimentati a gas.
- Veicoli elettrici – I possessori dei veicoli elettrici devono il pagamento pieno del bollo auto per i primi 5 anni dall’immatricolazione. A seguire, il tributo è ridotto del 75% o non dovuto (a seconda della Regione).
In ultimo, come si è sottolineato, il bollo auto è una tassa sul possesso dell’automobile. Nei casi in cui ci sia l’utilizzo (anche esclusivo) del mezzo, senza il possesso, il bollo non è a carico dell’utilizzatore. Un modo per dimenticare commissioni e scadenze di pagamento del bollo. È il caso del noleggio a lungo termine.
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