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Come capire se una moto è incidentata
di Fabio Caliendo | 15-04-2023 | News NoleggioState pensando di acquistare una moto usata e non sapete cosa controllare e verificare? Ecco tutto quello che c'è da sapere
Il momento per acquistare una moto nuova è quello giusto, la primavera! Naturalmente, guardando gli annunci di moto usate si possono trovare diversi affari, ma anche diverse… “sole”. Bisogna dunque fare attenzione a certe caratteristiche, perché prendere una fregatura è un attimo, ad iniziare dalla cosa più grave: una moto incidentata. Bisogna controllare alcuni particolari, così come i documenti e magari fare qualche verifica sullo “storico” del mezzo. Andiamo per gradi.
Sommario
La Banca Dati Sinistri dell’IVASS
Iniziamo con il dire che il primo controllo da effettuare è quello di eventuali sinistri passati. Se avete delle conoscenze nel settore delle assicurazioni, si potrebbe infatti chiedere il favore di controllare la Banca Dati Sinistri dell’IVASS. Cos’è? La Banca Dati Sinistri, prevista dall’art. 135 del Codice delle Assicurazioni Private, esiste dal 2016. Gestita dall’IVASS, è incrementata dalle varie compagnie assicurative italiane. Qui troviamo infatti tutte le informazioni relative ai sinistri stradali denunciati in Italia. In questa gigantesca banca dati, si trovano le informazioni relative a: dati anagrafici dei danneggiati, dati anagrafici dei testimoni, estremi degli incidenti, carrozzerie ove si sono riparati i mezzi, etc… Basta guardare dunque… ma chi può farlo?
Diciamolo subito, la Banca Dati Sinistri, infatti, non ha la funzione di “regolare” la compravendita”, anzi serve solo a tutela delle compagnie assicurative, per tenere sotto occhio eventuali comportamenti fraudolenti nel settore della RC auto/moto. La funzione è dunque quella di andare a stabilire la reale legittimità di un risarcimento danni dopo un incidente. Chi ha accesso a questa banca dati? Naturalmente le autorità giudiziarie, le Forze dell’Ordine e le amministrazioni competenti. Quanto ai privati, hanno accesso le assicurazioni, l’UCI, la CONSAP ed i diretti titolari dei dati presenti nel database, ergo, anche i normalissimi cittadini. Per questi ultimi però, la cosa non è così semplice ed immediata, visto che deve essere fatta una richiesta all’IVASS. A questo ente, si può dunque chiedere, tramite una lunghissima procedura, ma si possono avere solo ed esclusivamente informazioni che interessano i propri dati personali o i propri veicoli di proprietà (e solo per il periodo di proprietà).
L’ostacolo, che fondamentalmente riguarda la legge sulla privacy, può però essere “raggirato” chiedendo al proprio agente assicurativo di “verificare” una targa. Sia chiaro, l’assicurazione non è certo tenuta a darvi questo tipo di informazioni. Queste ultime, infatti, devono rispettare la norma che limita la ricerca nella Banca Data Sinistri solo ed esclusivamente per “la prevenzione e al contrasto di comportamenti fraudolenti nel settore della RC”.
Il “passato ufficiale” della moto
Si possono poi raccogliere altri tipi di informazioni sulla moto. Già con marchio, modello ed anno, cercando su internet, si possono trovare informazioni relative a eventuali difetti di fabbrica e/o richiami ufficiali della Casa costruttrice. Un eventuale chiacchierata con un meccanico ufficiale, può anche aiutare. Ricordiamoci poi che alcune aziende, come ad esempio BMW, consentono di “attaccare in diagnostica” la moto, per vedere vita morte e miracoli del mezzo, inclusi eventuali tagliandi fatti o saltati.
I documenti
Superata la fase uno, chiederemo al proprietario del mezzo di visionare i documenti. Una moto con tanti passaggi di proprietà, significa che ha passato diverse mani, particolare che fa scendere il prezzo. Altra cosa da controllare è se mai stata sequestrata (pensiamo a eventuali modifiche non consentite dalla legge, come uno scarico non omologato ad esempio). Infine, verificare che siano state fatte tutte le varie revisioni con la corretta cadenza. Le revisioni regolari nelle tempistiche prestabilite, sono sinonimo di cura da parte del proprietario.
C’è poi il libretto della garanzia, dove ad ogni tagliando la concessionaria, con timbro e firma, registra data e km. Una moto con tantissimi km, ma con tutto segnato, è sinonimo di controlli e corretta manutenzione da parte del proprietario, e nessun “fai da te” inventato o non realizzato a regola d’arte.
Controllo di motore e sospensioni
A questo punto, passiamo al mezzo. Chiaramente deve essere funzionante in tutto e per tutto, ad iniziare dall’impianto luci e da nessuna comparsa di eventuali spie. La moto deve avviarsi subito, sia a freddo che a caldo. Il minimo deve essere regolare a caldo, non dovete udire rumori quali ticchettii o fruscii. Nessun rumore metallico, non ci devono essere trasudi da nessuna parte e non deve uscire fumo dallo scarico se non l’eventuale condensa.
Controllate che il numero del telaio sia lo stesso di quello riportato sul libretto. Non devono esserci crepe o saldature “extra”. Verificate che le sospensioni non abbiano trasudi dai paraoli, né che questi, tampone del mono incluso, siano minimamente crepati. Tirate il freno anteriore e fate forza facendo peso sull’avantreno per far oscillare la moto. Questo serve per capire se l’idraulica funziona bene. Stessa cosa per il posteriore, fate forza sul codone/telaio posteriore della moto. Non devono esserci rumori strani.
Occhio alla trasmissione finale
Altro componente che si usura e che risulta essere costoso è quello della trasmissione finale, composto da pignone, catena e corona. La catena deve presentarsi in ottime condizioni, non deve avere parti “bloccate” o disomogenee, né presentare sporcizia accumulata. Sporcizia che non dobbiamo trovare neanche su carter, cerchio e codone, sinonimo di scarsa cura da parte del proprietario. Il pignone ha vita più longeva (e facile), mentre la corona deve avere i denti perfettamente dritti e non usurati. Al tatto deve “graffiare”. In caso di cinghia, non deve presentare crepe. In caso di cardano, controllate che non si siano rotture o trasudi.
Pneumatici e freni
Capitolo importante è quello di gomme e freni. Le prive devono non solo presentare battistrada, ma non devono essere crepate, usurate e soprattutto “grattandole” con l’unghia della mano devono essere morbide, “gommose”. Questo perché anche se c’è battistrada, potrebbero essere vecchie, o “cotte” da freddo o caldo. Guardate l’usura delle pastiglie, si deve vedere lo “scalino”, che simboleggia il limite di usura. Toccate i dischi, che non devono presentare gibbosità, avvallamenti, né tantomeno crepe o colori strani, quali il viola, particolare che significa che sono stati surriscaldati. Il livello delle vaschette dell’olio deve rientrare nella norma ed il colore deve essere giallo paglierino. Se l’olio è scuro, significa che non è stato cambiato di recente.
L’esterno
Controllate bene la moto in ogni particolare. Non devono esserci parti scolorite, usurate e i bulloni non devono avere le teste spanate. Dove ci sono questi ultimi controllate che la carrozzeria non presenti crepe. Ricordate poi che nelle zone di mare, la salsedine è nemica di cromature e quant’altro.
Un giro di prova?
Se il proprietario non vuole farvi fare un giro di prova, non c’è molto da fidarsi. Probabilmente potrebbe esserci qualcosa che non vuole farvi vedere. Se ha paura che la rubiate, potete lasciargli la carta di identità in mano. Salite sulla moto, girate il manubrio a battuta da una parte all’altra, facendo caso se gira regolarmente. Lasciate la frizione a marcia ingranata e cercate di capire se “stacca bene”. Il cambio non deve impuntarsi, e se possibile, prendete velocità e verificate che la moto vada dritta. Verificate i freni, prendete qualche tombino per sentire le sospensioni. Se tutto è andato bene, iniziate la contrattazione, particolare dove noi, non possiamo più aiutarvi. In bocca al lupo!
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