Aumento multe 2023: cosa devi sapere

di | 17-12-2022 | News e Varie, News Noleggio

Multe stradali 2023? Niente aumento! L’importo delle sanzioni sarebbe dovuto salire di circa un 15%. L'inflazione, nemica, è stata "congelata"

Aumento multe 2023: cosa devi sapere
Confronta

Nei giorni scorsi, abbiamo letto diversi articoli in merito ad un aumento delle multe per il 2023. Andiamoci piano e vediamo tutto quello che c’è da sapere. Vi diamo subito la buona notizia, le multe, non aumenteranno! Proprio così, è tutto fermo. Esattamente dal 1° gennaio 2023 gli importi delle multe stradali sarebbero dovuti salire. Si parlava di un aumento del 15%, un dato piuttosto importante, che si sarebbe aggiunto agli aumenti delle utente domestiche, derrate alimentari e molto altro ancora. Fortunatamente, il Governo è intervenuto, anche grazie alle varie segnalazioni delle associazioni. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha così deciso di mettere mano alla cosa, ed ha introdotto nella Legge Bilancio una riforma specifica.

Sommario

Multe 2023: niente aumenti

Il 22 novembre 2022, il Consiglio dei Ministri ha pubblicazione la legge di Bilancio, e ha fortunatamente disposto il “congelamento” degli importi delle multe stradali, in previsione dell’aumento del 2023. La domanda è: per quale motivo per il 2023 era previsto un aumento delle multe stradali? Semplice, lo si deve all’indice Istat. Quest’ultimo è su base biennale, e l’ultima rilevazione di ottobre, parlava di un +14,9% a causa dell’inflazione. Con l’adeguamento, sarebbe stato dunque automatico un incremento delle sanzioni amministrative pecuniarie per le infrazioni stradali. Grazie all’intervento del Governo però, la cosa non ha avuto e non avrà seguito, almeno per ora.

Multe stradali: ogni due anni, si aumenta

Perché, ogni due anni le multe aumentano? Come abbiamo accennato sopra, ogni due anni, è previsto l’aumento Istat. In ogni caso, proprio per non “sfuggire” a nulla, è lo stesso Codice della Strada a parlare di questo. Un particolare riportato nell’articolo 195 comma 3, che cita: “la misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti. All’uopo, entro il 1° dicembre di ogni biennio, il Ministro della Giustizia, di concerto con i Ministri dell’Economia e delle Finanze, e delle Infrastrutture e dei Trasporti, fissa, seguendo i criteri di cui sopra, i nuovi limiti delle sanzioni amministrative pecuniarie, che si applicano dal 1° gennaio dell’anno successivo”.

Insomma non ci si scappa. Ogni due anni, gli importi delle multe stradali vengono aggiornati. I riferimento, come detto, è l’indice Istat dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati (FOI). Questo, è calcolato sul biennio precedente e prende a riferimento l’ultimo dato disponibile al 1° dicembre. Un destino segnato, contro cui i cittadini nulla possono.

Il Governo blocca l’aumento per il 2023

I più “precisi” e bravi alla guida, penseranno che chi prende una multa, se la merita. Beh, che dire, questo è vero. Va però detto che, a volte, una piccola distrazione può capitare a tutti, anche ai più… precisi. Due o tre chilometri orari in più rispetto alla tolleranza, e si è in multa. Un parcheggio fatto di corsa, perché il bambino esce da scuola. Una lampadina che si è appena fulminata. Insomma, tutte infrazioni al codice stradale, ma che rappresentano mere sciocchezze, imparagonabili ad un passaggio con il semaforo rosso e alla guida da ubriachi.

Il momento storico, è però davvero difficile. Per le aziende, per le famiglie, per tutti. Alimenti più cari, bollette arrivate alle stelle, tutto aumenta, al contrario degli stipendi. Il Governo, ha così (giustamente) pensato di non introdurre ulteriori aumenti, cosa suggerita anche dalla stessa ASAPS (Associazione Polizia Stradale). L’ASAP erano mesi che chiedeva di bloccare gli aumenti delle multe stradali per il nuovo biennio (2023-2024).

Così, il Governo ha deciso per il congelamento degli aumenti per le sanzioni relative al Codice della Strada. Il disegno di legge Bilancio, infatti, contiene al suo interno una norma specifica che va a sospendere gli aumenti automatici. Parliamo precisamente dell’articolo 83 del ddl, titolato “Sospensione aggiornamento biennale sanzioni amministrative Codice della Strada”, che citiamo di seguito: “in considerazione dell’eccezionalità della situazione economica, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, per gli anni 2023 e 2024, è sospeso l’aggiornamento biennale delle sanzioni amministrative pecuniarie in misura pari all’intera variazione, accertata dall’Istat, prevista dall’articolo 195 comma 3 del Codice della Strada”.

Se il Governo non fosse intervenuto

Almeno questa, l’abbiamo dunque portata a casa. Ma cosa sarebbe successo se il Governo non fosse intervenuto in merito? Sono in molti i curiosi che se lo chiedono. Le somme, le avremmo tirate nel mese di dicembre 2022, facendo quindi riferimento ai dati di ottobre, già pessimi. Ad ottobre, a causa dell’inflazione che non ha nessuna intenzione di rallentare, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del +3,3% rispetto al mese precedente. Non vi basta? +11,5% rispetto allo stesso mese del 2021. Ancora? Andiamo avanti? +14,9% rispetto allo stesso mese del 2020. Le cose, stanno e purtroppo, possono solo che peggiorare. Un vero e proprio bagno di sangue. Facendo un rapido calcolo, ovviamente sulla media, dal 1° gennaio 2023, si sarebbe dovuto aumentare di un circa 15%. Parliamone.

Un +15%, significherebbe vedere degli importi decisamente più alti. E’ il caso di fare qualche esempio per capire meglio. Guardiamo al semplice divieto di sosta. Dagli attuali 42 euro, si sarebbe passati a circa 48 euro. Altra infrazione (purtroppo!) piuttosto comune? L’utilizzo del cellulare alla guida. Bene, dagli attuali 165 euro, si sarebbe saliti a ben 190 euro! Ne abbiamo parlato prima, del superamento dei limiti di velocità tra i 10 e i 40 km/h. Stesso importo, si sarebbe passato a 165 euro a 190 euro. Ancora, con la medesima infrazione, ma nella fascia tra i 40 e i 60 km/h, si sarebbe passati da 543 euro a 624 euro. Altra infrazione comune e piuttosto sciocca: l’accesso abusivo alla ZTL (paragonabile al transito non autorizzato su una corsia riservata al trasporto pubblico)? Da 83 euro a 95 euro. Tranquilli, ne riparleremo a fine 2024, ma intanto, almeno da questo punto di vista, possiamo tirare una boccata d’aria.

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