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Assicurazione auto a rate senza busta paga: quando richiederla e condizioni
di Ilaria Macchi | 15-07-2019 | News NoleggioSottoscrivere la polizza per il proprio veicolo è obbligatorio per legge, ma a differenza del passato ora c’è maggiore libertà per l’intestatario: ogni utente ha ormai da qualche tempo la possibilità di scegliere non solo la compagnia, ma anche quali aspetti della vettura che desidera proteggere e inserire nel contratto. A volte, però. l’importo può risultare comunque troppo elevato e ci si chiede se sia possibile saldare la cifra prevista per l’assicurazione auto a rate senza busta paga. Si tratta di una soluzione che può rivelarsi utile per molti, ma che potrebbe non essere accessibile a tutti. Ecco quindi qui di seguito alcune condizioni che è necessario avere per effettuare la richiesta e come comportarsi in questi casi.
Sommario
Assicurazione auto a rate: come funziona quando è utile pensarci
A differenza del passato gli importi richiesti per l’assicurazione auto sono diventati più accessibili, ma in alcuni casi, soprattutto per chi non ha un lavoro stabile, può rivelarsi piuttosto difficile poter avere a disposizione quando necessario la cifra necessaria. Quando ci si trova in questa situazione si può quindi provare a richiedere una rateizzazione dell’importo, anche se, in linea teorica, non può essere considerata la soluzione più conveniente sul piano economico. L’importo, infatti, cresce infatti in modo proporzionale sulla base dei tassi e degli interessi proposti.
Il numero di rate può invece variare sulla base delle esigenze del cliente. Le più diffuse sono le formule semestrali, ovvero quelle che prevedono una suddivisione in due tranche del pagamento, ma non mancano le opzioni addirittura in 12 mensilità.
Questo tipo di soluzione ha però una differenza rilevante a quella in cui il saldo avviene in un’unica volta. L’utente che sceglie di sottoscrivere questa opzione non dovrà più corrispondere l’indennizzo alla compagnia assicurativa con cui si è stipulato l’accordo, bensì a una società di crediti (finanziaria) alla quale questa si appoggia. Sarà poi la finanziaria a restituire la cifra ricevuta alla compagnia assicurativa.
Si tratta quindi di una formula che ricorda per larga parte i finanziamenti che solitamente vengono richiesti per l’acquisto di beni durevoli quali una televisione o proprio per un’automobile. In questi casi viene quindi richiesta una busta paga o di mostrare l’accredito della pensione per dimostrare le capacità economiche dell’utente.
Vantaggi e svantaggi di un’assicurazione auto a rate
Il motivo principale per cui si sceglie di rateizzare l’importo previsto per l’RC auto è facilmente immaginabile: non si deve versare l’importo in un’unica soluzione, ma basta quindi accantonare una piccola cifra per avere la garanzia di essere coperti e di viaggiare in tranquillità. Una scelta di questo tipo può essere compiuta ad esempio per chi si trova già a dover sostenere spese che richiedono un contributo piuttosto ingente, quali ad esempio il mutuo per la casa o, appunto, l’acquisto di una nuova vettura.
In linea generale, è comunque consigliabile optare per una proposta a tasso zero.
Verificare le condizioni richieste prima di sottoscrivere l’accordo è comunque fondamentale. Non mancano infatti le opportunità che prevedono di dover versare l’importo con cadenza bimestrale o trimestrale, comode anche per ridurre l’impatto sul bilancio familiare.
Una scelta di questo tipo comprende però, inevitabilmente, anche svantaggi che non possono essere sottovalutati. Il primo passo che deve essere compiuto da chi è intestatario della polizza consiste nella presa visione di tutte le condizioni comprese nel contratto. In linea di massima questo copre solo la responsabilità civile nei confronti di terzi. Se invece si vogliono avere maggiori coperture, quali ad esempio la Kasko, la polizza cristalli o quella per atti vandalici (clicca qui per conoscere cosa si intente con questo termine) è necessario inserire clausole accessorie che fanno lievitare la cifra rispetto a quella base.
Prima di optare in via definitiva per questa soluzione diventa quindi fondamenale prendere coscienza di pro e contro per non andare incontro a conseguenze spiacevoli in caso di dimenticanza o problemi imprevisti.
Le condizioni richieste per chi è senza busta paga
L’esigenza di pagare in più tranche l’importo previsto per l’RC auto può nascere soprattutto in chi non ha un guadagno fisso particolarmente elevato. È il caso, ad esempio, di chi lavora con contratti a termine o attraverso ritenuta d’acconto, ma anche di chi è un libero professionista con partita IVA e si ritrova quindi a destreggiarsi già con tasse spesso tutt’altro che leggeri.
Il dubbio quindi è lecito: se l’associazione auto a rate è ritenuta una sorta di finanziamento, questo può essere richiesto anche da chi non ha una busta paga?
La risposta è fortunatamente positiva, ma è necessario che si verifichino alcune situazioni ben precise affinché la procedura vada a buon fine.
Le società che erogano il prestito, come è facile immaginare, hanno la necessità di ricevere alcune garanzie per avere la certezza che la cifra stanziata sia loro restituita nelle tempistiche e nelle modalità richieste. È comunque in crescita il numero di compagnie assicurative che propongono la suddivisione del versamento in più tranche per vendere un numero maggiore di polizze.
Ecco quindi alcune situazioni:
- la compagnia assicurativa accetta positivamente la richiesta e si impegna a fare da garante per un cliente conosciuto che in passato si è dimostrato affidabile. La fiducia in situazioni di questo tipo è inevitabilmente maggiore;
- il cliente può inviare la richiesta di finanziamento direttamente alla propria banca o a un istituto di credito dove non si ha un conto corrente ma che dimostra fiducia nei propri confronti. Spesso, infatti, le condizioni richieste o le clausole inserite nell’accordo per l’accettazione di un prestito possono variare anche sensibilmente da una realtà all’altra;
- è possibile, eventualmente, presentare anche altre forme di garanzia, ma che hanno una validità sostanziale maggiore rispetto a una busta paga o una dichiarazione dei redditi.
Nella maggior parte dei casi viene richiesto il pagamento con addebito diretto su conto corrente proprio perché dà l’assoluta garanzia alla società finanziatrice che l’apporto venga saldato alla scadenza corretta. Non mancano comunque le aziende che accettano anche il bonifico bancario. Esistono poi anche casi in cui la rateizzazione può avvenire attraverso carte di credito o le cosiddette “revolving card” (carta di credito prepagata): questo porterà a dover presentare documentazioni ad hoc.
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