ADAS obbligatori dal 2022: cosa c’è da sapere e quali sono

di | 22-08-2021 | News Noleggio

Gli ADAS obbligatori dal 2022 saranno diversi. Scopriamo insieme quali sono ed un minimo di funzionamento di questi sistemi di sicurezza.

ADAS obbligatori dal 2022: cosa c’è da sapere e quali sono
Confronta

La sicurezza su quattro come su due ruote non è mai abbastanza. Pensate che uno dei sistemi più importanti, l’ABS, ovvero l’antibloccaggio delle ruote, è stato inventato dalla Volvo nel 1974 e commercializzato quattro anni più tardi dalla Bosch. Dal 2004 è poi diventato obbligatorio su tutte le automobili e (purtroppo) solo dal 2016 anche per tutti gli scooter e le moto al di sopra dei 125 cc di cilindrata. È chiaro che, la maggiore sicurezza dei veicoli è uno dei temi a cui l’Unione Europea presta particolare attenzione. Ecco perché, ogni due o quattro anni arriva qualche nuovo sistema di sicurezza obbligatorio come primo equipaggiamento sulle auto. Le novità arriveranno nel 2022 e nel 2024. Vediamo quali.

Sommario

ADAS, cosa sono

Abbiamo già parlato diversi mesi fa sul significato della parola ADAS, ma una veloce rinfrescata male non fa. ADAS è l’acronimo di Advance Driver Assistance System. Parliamo dunque di sistemi tecnologici di assistenza attiva e passiva alla guida. Strumenti che hanno la funzione di agevolare e facilitare la guida, oltre che migliorare ed aumentare la sicurezza di chi sta nell’abitacolo e di chi sta fuori.

Come detto, le date saranno due: luglio 2022 e 2024. Sì perché diventeranno obbligatori per le auto alcuni sistemi di assistenza alla guida. Lo scopo finale, è quello di averli sempre di serie sui mezzi omologati dal 6 luglio 2022, per avere il 100% della nuova produzione provvista degli ADAS nel 2024. Lo scopo è quello di prevenire i circa 25.000 morti ed i 140.000 feriti sulle strade europee (stima tra il 2022 ed il 2038). La legge in merito, si baserà sulla General Safety Regulation del Regolamento Europeo 2019/2144. E’ già tutto pubblicato in Gazzetta Ufficiale UE (16 dicembre 2019). A questo, segnaliamo poi quello comunitario (661/2009) e la normativa UE 78/2009 sulla sicurezza dei pedoni.

Gli ADAS obbligatori dal 2022

Vediamo ora quali saranno gli ADAS, ovvero i dispositivi che diventeranno obbligatori:

  • Monitoraggio della stanchezza, un sistema di allerta in caso colpo di sonno o di distrazione;
  • la frenata automatica di emergenza (AEB);
  • il sistema per il mantenimento della corsia di marcia;
  • il sistema per il controllo della velocità.

Come detto dunque, queste tecnologie dovranno equipaggiare tutte le auto di nuova omologazione. Si parte dal gennaio del prossimo anno, mentre per le altre auto saranno obbligatori a partire dal 2024. Già oggi, molte vetture prevedono di serie questi sistemi di ultima generazione, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento della corsia di marcia. Parliamo naturalmente di vetture di segmento medio o alto. In sostanza, quando si sfiora la corsia, sia a destra che a sinistra, il volante trema, avvisando il conducente. Se questo non corregge la traiettoria, l’auto sterza da sola e viene rimessa in carreggiata da sola. Un sistema decisamente intelligente che previene eventuali frontali o fuoriuscite di strada della vettura in caso di colpi di sonno o stanchezza.

Cos’è obbligatorio al momento?

Fino ad oggi, quindi 2021 compreso, sono solo due i sistemi ADAS obbligatori per legge. Parliamo dell’ESP e dell’ABS. Per chi non li conoscesse, vediamo in cosa consistono, iniziando dal primo, l’ESP, acronimo di Elektronisches StabilitätsProgramm, ovvero il controllo elettronico della stabilità. Obbligatorio sulle automobili dal primo novembre del 2014, “cura” la stabilità del mezzo. In caso di sbandata dunque, questa tecnologia cerca di controllare la fase di sbandata dell’auto. Va ad agire sui freni delle ruote e sullo sterzo. Quando l’auto perde aderenza, per un fondo scivoloso, o perché si effettua una sterzata improvvisa per evitare un ostacolo, il sistema cerca di “rimettere dritta” l’automobile.

L’altro sistema, decisamente più “anziano” (come detto è stato inventato da Volvo nel 1974), è l’ABS, il cui acronimo è Anti-Lock Braking System. Tradotto, significa sistema anti-bloccaggio in frenata. Questa tecnologia serve ad evitare il bloccaggio delle ruote, quando lo pneumatico slitta sull’asfalto in caso di frenata di emergenza, o quando il fondo è viscido (in caso di fenomeni atmosferici quali pioggia, ma anche asfalto liscio, foglie, etc, etc…). Diversi studi hanno infatti dimostrato che in caso di bloccaggio delle gomme, gli spazi di frenata di allungano di diversi metri. Inoltre, si va nella direzione dell’auto, senza possibilità alcuna di correggere l’andatura della vettura. Un particolare, quest’ultimo, che consente di scartare oggetti, altri veicoli e quant’altro ci si pari d’avanti ai nostri occhi.

Piccola analisi degli ADAS 2022

Abbiamo già parlato dunque di EBS, ABS e del mantenimento della corsia di marcia. Restano ancora il monitoraggio della stanchezza, un sistema di allerta in caso colpo di sonno o di distrazione, la frenata automatica di emergenza (AEB) ed il sistema per il controllo della velocità. Iniziamo dal primo, un sistema in grado di capire quando siamo stanchi, tramite dei sensori. Se lasciamo il volante, questa tecnologia ci avviserà di riposizionare le mani sul volante. Alcuni sistemi, poi, dopo un tot ore di guida, segnalano al conducente il caso di fare una sosta.

La frenata automatica di emergenza (AEB) è poi un altro importantissimo ADAS. Nel caso in cui d’avanti a noi attraversi un pedone, un animale, un ciclista, l’auto frena da sola. Naturalmente questa tecnologia consente di evitare tamponamenti ed ogni forma di impatto con l’anteriore dell’auto. Attenzione, non fa miracoli, quindi se all’ultimo l’auto si trova un oggetto, frenerà, ma non potrà certo fare di più. Infine, abbiamo il sistema per il controllo della velocità, che non farà altro che monitorare a quanto state andando. Vi ricordiamo che questi sistemi non sostituiscono il guidatore. Non è dunque il caso di affidarsi al 100% a questi dispositivi.

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