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Tamponamento a catena: di chi è la responsabilità?
di Erika | 19-02-2019 | News Assicurazioni, News Assicurazioni Auto, News Noleggio[...]
Un tamponamento a catena si verifica quando più di due automobili ricevono un urto nella parte posteriore del veicolo. In genere, la responsabilità dei tamponamenti a catena viene attribuita al primo mezzo che ha causato l’incidente ma possono esserci delle eccezioni. Per questo motivo, se siete rimasti coinvolti in un tamponamento a catena, è molto importante raccogliere le informazioni più importanti di tutti i conducenti coinvolti. In primis i numeri di targa dei veicoli e, se possibile, quelli delle assicurazioni. Inoltre, nel caso in cui siano presenti persone che lamentano lesioni fisiche anche lievi, è sempre opportuno chiamare l’intervento delle autorità di Polizia, Carabinieri o dei Vigili Urbani allo scopo di assicurarsi che tutte le prove pertinenti siano immediatamente documentate. Vediamo ora nel dettaglio quale è la differenza tra un tamponamento normale e un tamponamento a catena, cosa dice la legge a proposito delle responsabilità in questa tipologia di incidente stradale e le relative eccezioni.
Sommario
Differenza tra tamponamento semplice e tamponamento a catena
Il tamponamento tra veicoli è uno degli incidenti stradali più comuni e anche uno di quelli in cui l’individuazione del responsabile è molto semplice e veloce. Almeno nel caso di un tamponamento semplice, ossia quello che si verifica tra due veicoli. Un’automobile che urta con il paraurti anteriore la parte posteriore di un secondo veicolo che lo precede nella stessa direzione di marcia è – secondo la legge – sempre responsabile del sinistro e quindi tenuto a pagare i danni. La normativa di riferimento è, come sempre, il Codice della Strada che, nel Titolo V sulle “Norme di comportamento”, all’art. 149 comma 1 sulla “Distanza di sicurezza tra veicoli” stabilisce che: “Durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono”. Quindi chi tampona ha sempre torto e chi viene tamponato ha sempre ragione, almeno fino a prova contraria. Se è molto facile stabilire la responsabilità dell’incidente nel caso di un tamponamento normale, lo stesso non si può dire del caso in cui ci si trovi coinvolti in un tamponamento a catena, dove stabilire di chi è la colpa diventa un pò più complicato. Un tamponamento a catena si verifica quando, a essere coinvolti nell’incidente ci sono più di due veicoli. In questo casi, di chi è la responsabilità?
Tamponamento a catena: cosa dice la legge?
Il motivo per cui è più difficile stabilire le responsabilità in un tamponamento a catena sta in due normative: Il Codice della Strada e il Codice Civile. Il Titolo V del Codice della Strada, all’art. 141 sulla “Velocità” stabilisce infatti che: “È obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che […] sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione”. Inoltre, l’art. 2054 del Codice Civile chiarisce che: “Il conducente di un veicolo […] è obbligato a risarcire il danno prodotto a persone o a cose dalla circolazione del veicolo, se non prova di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. Nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli”. Quindi, nel caso di un tamponamento a catena le cose cambiano se l’incidente è avvenuto tra veicoli fermi o in movimento. Per questo motivo, la responsabilità del tamponamento è più difficile da determinare. Vediamo nel dettaglio entrambe le situazioni.
Tamponamento a catena tra auto in movimento
Come abbiamo visto, in un tamponamento a pagare è sempre il veicolo che provoca l’urto. La stessa regola vale nel caso di un tamponamento a catena quando il sinistro avviene tra veicoli in movimento. L’art. 141 del Codice della Strada e l’art. 2054 del Codice Civile stabiliscono, infatti, non solo l’obbligo della distanza di sicurezza tra le automobili, ma anche il concorso di responsabilità tra tutte le automobili coinvolte. Questo significa che, nel caso di un tamponamento tra quattro veicoli dove il veicolo A è quello che precede tutti gli altri, l’auto B sarà responsabile del sinistro sul veicolo A; l’auto C sulla B e l’auto D sulla C. In conclusione, se il tamponamento a catena avviene tra automobili in movimento, la responsabilità è di tutti i conducenti coinvolti se questi non hanno rispettato la distanza di sicurezza e il limite di velocità. Ogni automobilista pagherà quindi i danni del veicolo che gli sta davanti.
Tamponamento a catena tra auto ferme
Vediamo invece ora a chi va la responsabilità nel caso di un tamponamento a catena tra veicoli fermi, ad esempio perché si è in coda al semaforo o bloccati nel traffico. In questo caso, l’art. 141 del Codice della Strada sulla distanza di sicurezza e l’art. 2054 del Codice Civile sul limite della velocità non sono applicabili. Di conseguenza, la responsabilità complessiva dell’incidente è imputabile esclusivamente al conducente che per primo ha provocato l’urto contro la macchina che lo precede. A questo proposito ricordiamo la sentenza n. 4021 del 2013 della Corte di Cassazione secondo la quale: “Nel caso, invece, di scontri successivi fra veicoli facenti parte di una colonna in sosta, unico responsabile degli effetti delle collisioni è il conducente che le abbia determinate, tamponando da tergo l’ultimo dei veicoli della colonna stessa”. Quindi, nel caso di veicoli fermi e tamponamento a catena, a pagare è l’assicurazione del conducente che per primo ha provocato l’urto: è lui infatti a causare il primo tamponamento da cui derivano i successivi e, di conseguenza, sarà lui a dover risarcire i conducenti delle altre auto coinvolte.
Chi causa il tamponamento a catena ha sempre torto? Alcune eccezioni
Chi provoca il tamponamento a catena ha sempre torto? Come abbiamo visto, nella maggior parte dei casi è questo quello che succede ma ci sono alcune eccezioni. Il conducente che provoca il sinistro è infatti responsabile fino a prova contraria. Cosa vuol dire questo? Vuol dire che se l’automobilista dimostra di aver fatto tutto il possibile per evitare l’incidente, allora in tal caso può evitare di pagare i danni provocati agli altri veicoli. Un primo esempio è quello in cui il veicolo davanti procede quasi al limite di velocità e, per cause sconosciute, frena di colpo. Oppure quando l’automobile davanti innesta la retromarcia e colpisce la parte anteriore del veicolo che lo segue. In entrambi i casi la responsabilità non può essere imputata al conducente che precede. L’importante è che si dimostri che l’incidente è stato causato dall’altro guidatore. Si rivela molto utile, in queste situazioni, chiamare le Forze dell’Ordine per documentare ufficialmente la dinamica dei fatti o avere dei testimoni.
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