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Danno biologico da sinistro stradale: cosa significa?
di Erika | 12-10-2021 | News Assicurazioni, News Assicurazioni AutoDanno biologico da sinistro stradale: cosa significa e come viene calcolato il risarcimento? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sui danni biologici subiti da una persona in seguito a un incidente stradale.
Secondo la legge italiana, chi subisce un danno biologico in seguito a un sinistro, ha diritto al risarcimento da parte di chi provoca l‘incidente. Ma, precisamente, cosa significa danno biologico? Quali sono le situazioni in cui è possibile richiedere un indennizzo per i danni biologici subiti? E come si calcola l’importo del danno? Quella del danno biologico è materia complessa, soprattutto per la difficoltà di calcolare l’importo di un eventuale indennizzo rispetto a un danno materiale. Nonostante ciò cercheremo, nella guida che segue, di fare chiarezza e di rispondere ai dubbi più comuni. Possiamo intanto anticipare che, con l’espressione danno biologico, si intende qualsiasi lesione medicalmente accertabile all’integrità fisica e psichica di una persona.
Sommario
Danno biologico: cosa significa?
L’espressione danno biologico include tutte le lesioni fisiche subite da una persona in seguito a un incidente. Queste lesioni possono essere:
- di natura temporanea, cioè legata al tempo di guarigione come ad esempio la rottura di una gamba;
- di natura permanente, cioè legata alla diminuzione della capacità fisica di un soggetto come ad esempio la paralisi di una parte del corpo;
- definitiva, ossia legata al decesso di una persona.
Ricordiamo, infine, che con danno biologico si intendono anche tutte quelle lesioni che non necessariamente impattano sulla capacità produttiva di una persona come ad esempio il danno estetico come ad esempio una cicatrice permanente sul volto.
Danno biologico: cosa dice la legge?
Dal momento che chi subisce un danno biologico ha diritto a un risarcimento, la normativa a cui fare riferimento è il Codice delle Assicurazioni Private. Per la precisione l’art. 138 comma 2-A del Codice stabilisce che:
[…] per danno biologico si intende la lesione temporanea o permanente all’integrità psico-fisica della persona, suscettibile di accertamento medico-legale, che esplica un’incidenza negativa sulle attività quotidiane e sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del danneggiato, indipendentemente da eventuali ripercussioni sulla sua capacità di produrre reddito […]
Oltre alla definizione di danno biologico, l’art. 138 del Codice delle Assicurazioni Private descrive anche le modalità per calcolare l’entità del risarcimento. Il calcolo dell’importo da risarcire si basa su una tabella redatta ogni anno dal Ministero dello Sviluppo Economico che tiene conto dei seguenti fattori:
- età;
- reddito;
- il grado di invalidità
Come si calcola il risarcimento per danno biologico
Una delle principali difficoltà riguarda proprio il calcolo del risarcimento per i danni biologici subiti in seguito a un sinistro stradale. Come si calcola l’indennizzo per un danno biologico? Se i danni materiali sono facili da calcolare, non possiamo certo dire la stessa cosa per le lesioni fisiche. Come si fa a quantificare in denaro un danno alla salute? Per risolvere la questione, la legge vigente ha redatto una tabella – quella più famosa è quella del Tribunale di Milano – che consente di fare un calcolo in base ad alcuni parametri di riferimento tra cui ricordiamo:
- l’entità e il tipo di lesione;
- i punti di invalidità riconosciuti;
- i giorni di degenza in ospedale;
- l’età della vittima.
Secondo questo sistema, ad ogni punto di invalidità viene assegnato un valore economico che viene poi rapportato all’età del danneggiato. La distinzione principale, tuttavia, è quella tra lesioni di lieve entità e quelle di grave entità. O, per meglio dire, tra invalidità permanente e invalidità temporanea.
Differenza tra invalidità permanente e invalidità temporanea
Dunque, ricapitolando, al fine di calcolare l’importo dell’indennizzo per i danni biologici, la giurisprudenza italiana fa riferimento alla distinzione che intercorre tra invalidità permanente e invalidità temporanea. Questa distinzione è molto importante perché è legata alla capacità del danneggiato di continuare le proprie normali attività quotidiane e soprattutto alla sua capacità di produrre reddito. Ecco dunque che il calcolo del danno biologico prenderà in considerazione:
- invalidità permanente, quando il sinistro causa un danno permanente nel soggetto;
- invalidità temporanea, quando l’incidente provoca un danno temporaneo;
- danno tanatologico, quando il sinistro provoca la morte del soggetto.
Come si prova il danno biologico?
Come stabilito dalla normativa, il danno biologico deve essere certificato da un medico. Il soggetto che subisce un danno biologico e che vuole chiedere un risarcimento deve obbligatoriamente sottoporsi a visite a ad accertamenti medici. Il perito medico, dopo aver effettuato la perizia, attribuirà quindi un valore percentuale ai danni subiti dalla vittima. Secondo una tabella unica stabilita per decreto dal Ministero dello Sviluppo Economico e valida su tutto il territorio nazionale, ad ogni punto percentuale viene attribuito un valore economico. Questo valore economico non è fisso, ma varia in funzione dei seguenti fattori:
- età del danneggiato per cui al crescere dell’età, scende il valore del risarcimento;
- giorni di inabilità temporanea: il risarcimento passa dal 100% iniziale al 75%, al 50% e, infine, al 25% a mano a mano che ci si allontana dal giorno del sinistro. Si presume infatti, che con lo scorrere della convalescenza, il soggetto acquisisca via via sempre più manualità e indipendenza.
Risarcimento danno biologico: quanto paga l’assicurazione auto?
Il calcolo di quanti soldi spettino come risarcimento dei danni biologici subiti dipende quindi dall’invalidità della vittima che, come abbiamo visto, può essere permanente, quando la persona danneggiata non è più in grado di muoversi, o temporanea e quindi calcolata in termini percentuali in base al tipo di danno subito. Maggiore è la percentuale di invalidità, maggiore sarà l’importo che si riceverà dall’assicurazione. Attenzione però, perché l’importo del risarcimento del danno biologico non è infinito ma viene stabilito in parte dalla legge e in parte dalla compagnia assicuratrice. La legge infatti, stabilisce che, per quanto riguarda il danno biologico, la compagnia assicuratrice non può scendere al di sotto del massimale minimo di € 6.070.000 per sinistro. Il massimale rimborsabile, invece, dipende dall’offerta commerciale della compagnia e può anche essere concordato insieme all’assicurato. Chiaramente più il massimale sarà alto, più caro sarà il premio assicurativo da pagare ogni anno.
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