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Assicurazione auto cointestata: ecco cosa comporta la scelta
di Ilaria Macchi | 18-07-2019 | News Assicurazioni''
Quando si decide di acquistare una vettra, sia che questa sia nuova sia che sia di seconda mano, è fondamentale prestare attenzione anche a tutti gli aspetti burocratici. Ogni proprietario è infatti tenuto per obblighi di legge, oltre che per sentirsi tutelato in caso di incidente, a sottoscrivere l’RC auto sulla base delle proprie esigenze (oltre alla polizza base è possibile inserire anche alcne clausole supplementari ad hoc). A volte, però, nonostante i diversi preventivi richiesti alle varie compagnie si pensa che uno dei metodi migliori per risparmiare sia propendere per un’assicurazione auto cointestata, un’opzione che però è vera solo in parte. Ecco quindi vantaggi e svantaggi di questa soluzione per poter scegliere al meglio.
Sommario
Assicurazione auto cointestata: conviene?
Non è così infrequente che si decida di inserire un duplice intestatario al momento della stipula della polizza auto, ma anche indicato sulla carta di circolazione (è il caso, ad esempio, di quando si decide di dividere le spese o di quando il veicolo è stato ereditato in seguito a una successione). Si tratta di una scelta che solitamente viene effettuata quando a utilizzare sono due persone pensando di andare incontro a problemi in caso di controllo se alla guida non c’è l’intestatario. E’ comunque uno “stratagemma” che spesso viene utilizzato quando si regala una vettura a un giovane che ha da poco preso la patente pensando di evitare un salasso nell’importo da pagare: per i neopatentati, infatti, (rientrano in questa categoria tutte le persone che hanno preso la licenza di guida da meno di tre anni) il premio assicurativo è solitamente maggiore in virtù di un rischio maggiore.
Si tratta di una situazione resa possibile dall’introduzione risalente a qualche anno fa dalla Legge Bersani, che ha liberalizzato il mercato in molti ambiti. In questa normativa rientra pienamente anche l’RC auto e la rende favorevole soprattutto per i giovani: cointestare la vettura con un genitore permette infatti di usufruire della stessa classe di merito e quindi di abbassare, almeno in parte, l’importo dovuto per la polizza. Come si sa, infatti, il sistema del bonus malus (clicca qui per conoscere tutti i dettagli in merito) prevede diciotto classi di merito, ma per i neoassicurati diventa necessario partire dalla 14esima per poi essere esaminati di anno in anno secondo la propria condotta e godere di benefici se non si provocano incidenti nell’arco di dodici mesi. Avere una classe di merito più bassa diventa invece un’agevolazione importante soprattutto quando una compagnia si trova a stabilire l’importo per il premio assicurativo.
Non tutto è però rose e fiori. La società con cui si sottoscrive il contratto è comunque chiamata a determinare la cifra da pagare sul contraente più a rischio.
Per far sì che questo accada è comunque necessario che siano rispettate alcune condizioni prestabilite. I due cointestatari devono appartenere allo stesso stato di famiglia. Questo sta a significare quindi che se uno dei figli dovesse decidere di cambiare abitazione e andare a vivere da solo finirà per perdere anche gli elementi positivi nel contratto di assicurazione. Un recente adattamento alla normativa ha comunque pensato anche a una situazione specifica sempre più diffusa nel nostro Paese, ovvero quella delle cosiddette “coppie di fatto”, le persone che convivono pur non essendo legate da un matrimonio. Anche in questo caso ereditare la classe di merito dell’altro è possibile.
Cointestare auto residenze diverse non è quindi possibile.
Ci sono vincoli da rispettare nell’uso del mezzo?
Uno dei timori di molti automobilisti è quello di andare incontro a sanzioni qualora si dovesse essere al volante di una vettura che, documenti alla mano, non risulta di nostra proprietà. Questo non accade, ma è necessario comunque sapere quale sia la normativa in vigore a riguardo.
La situazione è stata infatti regolarizzata a partire da novembre 2014 con un provvedimento ad hoc. In base a quanto stabilito, è necessario indicare con un’apposita procedura presso la Motorizzazione Civile più vicina il nominativo di chi guida la macchina per più di 30 giorni non essendo intestatario.
Il problema comunque non si pone se si tratta di persone residenti sotto lo stesso tetto. Mamma, papà e figli potranno quindi mettersi al volante del proprio veicolo senza alcuna conseguenza. Se invece si decide di prestare il mezzo a un parente lontano o a un amico e il periodo è superiore a un mese è necessario segnalare l’accaduto.
Auto cointestata e bollo auto?
Un altro obbligo a cui deve attenersi ogni proprietario di un’auto è legato al pagamento del bollo, un’imposta di competenza regionale che deve essere versata con cadenza annuale e legata al possesso del veicolo indipendentemente dal suo utilizzo (clicca qui per saperne di più).
Ma se gli intestatari della vettura sono due come è necessario muoversi?
In questo caso la cifra da versare sarà univoca, basterà semplicemente mettersi d’accordo su chi lo dovrà pagare. Ma se per errore entrambi dovessero avere pagato nessun problema: è sufficiente presentarsi presso la sede Aci più vicina e compilare l’apposito modulo che consentirà di ottenere il rimborso.
Rispettare la scadenza resta comunque fondamentale: si rischia infatti una maggiorazione che può andare dal 3 al 30% a seconda del tempo trascorso.
Cosa accade se si dovesse vendere l’automobile a intestazione congiunta?
Trattandosi di una proprietà al 50%, entrambi gli intestatari avranno gli stessi diritti e doveri. Qualora si decidesse di vendere la vettura (e questo può valere anche se l’auto venisse ritirata da un concessionario in concomitanza con l’acquisto di un nuovo mezzo) sarà necessario che entrambi gli intestatari firmino il documento di vendita.
Se invece dovesse esserci un problema per uno dei due, allora è possibile ottenere la trascrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico) attraverso il certificato di proprietà o il foglio complementare originale.
In questo caso è comunque necessario presentare una dichiarazione unilaterale di vendita in marca da bollo. Questo serve proprio a indicare che la vendita viene effettuata solo da uno dei due proprietari del veicolo. Questo comporta però un raddoppio dell’Imposta Provinciale di Trascrizione (ITP) raddoppia.
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