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Assicurazione auto a consumo: come funziona e quanto costa
di Fabio Caliendo | 09-01-2025 | News Assicurazione Moto, News Assicurazioni, News Assicurazioni AutoMai sentito parlare di "assicurazione auto a consumo"? Ecco tutto quello che c'è da sapere in merito
Avete mai sentito parlare di assicurazioni auto a km? Se sì, conviene? Come funziona? Cos’è? Cerchiamo di capire in questo redazionale non solo cosa sia, ma diamo risposte alle domande sopra, ovvero quali sono i casi in cui conviene stipulare una polizza RC del genere, così da cercare di risparmiare qualche euro a fine anno.
Sommario
Assicurazione auto a Km: cos’è?
Partiamo come sempre dall’inizio, cercando di capire cosa sia effettivamente l’assicurazione auto a km. Viene chiamata anche “polizza auto a consumo“. Altro non è che una particolare tipo di polizza assicurativa che prevede il pagamento del premio annuale sulla base del numero di chilometri percorsi dal contraente. Si conteggiano dunque i km effettivi. Non c’è dunque un prezzo fisso come nel caso delle polizze standard. Deriva dalla formula che gli inglesi chiamano “pay per use“, ovvero, pagare al consumo. Significa dunque che il contraente andrà a pagare una tariffa personalizzata e proporzionale al numero di km, secondo una stima annuale.
Assicurazione Auto a km: conviene?
In molti si chiedono: conviene davvero una assicurazione auto a Km? Chiaramente questo tipo di polizza conviene assolutamente nel caso in cui si percorrano poche migliaia di chilometri all’anno. È dunque un’alternativa più che conveniente se non andate a superare un tetto massimo di 5.000 km l’anno. Superata questa cifra, dovrete fare bene i calcoli, mentre se state sopra i 10.000 km l’anno, non c’è nemmeno da perderci il tempo a fare i calcoli. Decisamente meglio optare per una polizza assicurativa classica.
Diciamo che in generale, per valutare se una polizza a consumo sia vantaggiosa, bisogna prendere in considerazione come prima cosa le distanze percorse. Dovremo così poi andare a valutare i costi previsti, ed infine la flessibilità necessaria. Parliamo di flessibilità, nel momento in cui dovremo andare ad effettuare dei viaggi lunghi, non pianificati, che magari possano portare il totale dei km a salire di 1.000 o 2.000 km di più (pensiamo alle vacanze estive, tanto per dirne una). Se avete un secondo veicolo che usate di più, potrebbe fare al caso vostro, soprattutto se magari da assicurare con questa polizza viene utilizzato in ambito urbano per piccoli spostamenti. Dovrete dunque “avere in mano” una stima dei chilometri piuttosto precisa, così da non andare incontro a brutte sorprese quando saranno fatti i conteggi totali.
Come funziona un’assicurazione a Km?
Altra domanda comune, è il funzionamento delle assicurazioni auto a km. Partiamo col dire che c’è una quota fissa di premio, una garanzia della società per l’intera durata della polizza. La compagnia assicurativa nel momento in cui stipulerà l’assicurazione andrà ad installare sul mezzo un apposito dispositivo, una sorta di scatola nera che andrà a registrare i km percorsi. Oltre ai km percorsi l’apparecchio garantirà la localizzazione GPS, il tracciamento dei percorsi e lo stile di guida. Oltre al conteggio preciso, avrete così anche la garanzia della localizzazione del mezzo in caso di furto o sinistri.
Assicurazione auto a consumo: quanto mi costa?
Dare un importo preciso è impossibile, poiché serve prima una stima dei km annuali che il contraente andrà a dichiarare nel corso dell’anno. Indicare un conteggio perfetto ed esatto dei chilometri percorsi non è facile. Ecco perché il premio dell’assicurazione auto a consumo viene definito in base a fasce chilometriche di percorrenza prestabilite. Il contraente dovrà quindi optare per quella più vicina e consona alle proprie esigenze.
Se sforato il limite di km previsto dal contratto, la compagnia andrà a calcolare il consumo effettivo e vi addebiterà un costo aggiuntivo. Nulla di così complicato, se non ciò che viene effettuato con le auto a noleggio, dove se si sfora, ci sono delle tabelle prestabilite che indicano il costo dei km in più. Per avere un’idea comunque, basta cercare online, e fare qualche preventivo.
Quanti km percorro in un anno?
Altra domanda piuttosto comune è: come faccio a sapere quanti km percorro in un anno? In questo caso interviene ovviamente la matematica! La cosa più semplice è segnarsi i km che percorrete ogni giorno. Il solito tragitto Casa – Lavoro e Lavoro – Casa, sarà sempre il medesimo, ogni sacrosanto giorno. A questo magari, dovrete solo aggiungere la distanza per andare in palestra, al supermercato. La tecnologia in questo caso ci è davvero amica. Pensiamo all’utilizzo di Google Maps, che consente di calcolare i percorsi singoli da effettuare giornalmente, sommare i km di ciascun percorso, con una precisione davvero invidiabile!
A questo punto, vi basterà moltiplicare per i giorni lavorativi dell’anno! Va da sé, che non dovrà mancare quello che potremmo chiamare comunemente “consumo cuscinetto”. Cosa intendiamo? Naturalmente tutti quegli spostamenti extra dell’auto. Pensiamo ad un parente o ad un amico da andare a trovare, tanto per dirne una. Senza contare che magari nel fine settimana potreste spostarvi per fare altro. Ecco, meglio dunque tenersi leggermente larghi.
Superano dei chilometri previsti: cosa succede?
Chiudiamo con l’ultima domanda: cosa succede se i chilometri percorsi sono di più di quelli stimati in fase di stipula del contratto? Niente paura, la compagnia vi andrà ad addebitare un costo aggiuntivo proporzionale all’eccedenza. Trattasi di un mero supplemento, km “in più” che saranno calcolati sulla base delle tariffe previste per le fasce chilometriche superiori, rigorosamente specificate in fase di contratto. Va da sé che andare a “sforare” il limite, porta ad un aumento significativo del premio. Ecco perché, come già accennato sopra, conviene tenersi un più larghi nella fase del calcolo, così da evitare sorprese. Ricordate che in alcuni casi vi è anche la possibilità di aggiornare il contratto in corso d’opera, così da non incorrere in penali piuttosto pesanti.
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