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Assicurare auto con targa estera in Italia: come funziona?
di Erika | 03-12-2020 | News Assicurazioni, News Assicurazioni AutoSi deve assicurare un’auto con targa estera in Italia? Come funziona la copertura assicurativa delle targhe estere in Italia? Facciamo chiarezza su come e quando si deve assicurare un'auto con targa estera in Italia.
Vista la sempre più frequente mobilità all’interno della Comunità Europea sia di beni che di persone, può succedere che si acquisti una vettura all’estero per utilizzarla in Italia. Tra queste persone, però, ci sono sia coloro che lo fanno in buona fede, perchè magari effettivamente vivono e lavorano tra due paesi, sia coloro che invece approfittano di una situazione ambigua per ricavarne dei vantaggi fiscali. Sei il proprietario di un’auto con targa estera e ti stai chiedendo se hai bisogno di assicurare il veicolo con una polizza auto italiana quando circoli in Italia? Come bisogna comportarsi per evitare problemi con la legge? Scopriamo insieme, nella guida che segue, tutto quello che c’è da sapere su come e quando si deve assicurare un’auto con targa estera in Italia.
Sommario
Assicurare un’auto con targa estera in Italia: cosa dice la legge?
La normativa che regola la copertura assicurativa per le targhe estere in Italia è il Codice della Strada. Per la precisione il comma 1-bis dell’art. 93 – dal titolo “Formalità necessarie per la circolazione degli autoveicoli, motoveicoli e rimorchi” e l’art. 132 dal titolo “Circolazione dei veicoli immatricolati negli Stati esteri”, i quali recitano rispettivamente:
“[…] e’ vietato, a chi ha stabilito la residenza in Italia da oltre sessanta giorni, circolare con un veicolo immatricolato all’estero. […]”
E, successivamente, l’art. 132:
“[…] Gli autoveicoli, i motoveicoli e i rimorchi immatricolati in uno Stato estero […] sono ammessi a circolare in Italia per la durata massima di un anno, in base al certificato di immatricolazione dello Stato di origine. Scaduto il termine di un anno, se il veicolo non e’ immatricolato in Italia, l’intestatario chiede al competente ufficio della motorizzazione civile, previa consegna del documento di circolazione e delle targhe estere, il rilascio di un foglio di via e della relativa targa […] al fine di condurre il veicolo oltre i transiti di confine […].
Insomma, a leggere la normativa di riferimento, si resta un po’ confusi. Questa confusione, tuttavia, non dipende dal legislatore ma dal fatto che ci troviamo di fronte a una materia molto complessa all’interno della quale vanno fatte diverse distinzioni. Cerchiamo allora di fare chiarezza.
Auto con targa estera in Italia: chi può circolare e chi no
Dunque, chi deve assicurare un’auto con targa estera in Italia e chi no? Vediamolo:
- chi risiede in Italia da più di 60 giorni, per poter circolare, deve assicurare l’auto con targa estera in Italia;
- chi non risiede in Italia non deve assicurare l’auto con targa estera in Italia ma il veicolo può circolare sulle strade italiane per un tempo massimo di 12 mesi.
Superati questi limiti, di 60 giorni nel primo caso e di 12 mesi nel secondo, è obbligatorio assicurare il veicolo con targa estera in Itaelia, pena una multa che va da un minimo di 250€ a un massimo di 2.848€, oltre all’immediato fermo amministrativo della vettura. Successivamente alla rilevazione dell’irregolarità, il proprietario del veicolo ha 180 giorni di tempo per mettersi in regola, pena la confisca del mezzo. Cosa fare però se sono un lavoratore stagionale? Oppure se sono il dipendente di una società estera che circola in Italia con macchina aziendale? La legge prevede delle eccezioni per alcune categorie di persone. Vediamole.
Copertura assicurativa delle targhe estere in Italia: le eccezioni
La legge italiana prevede delle eccezioni che consentono alle auto con targa estera di circolare sul territorio nazionale senza la necessità di una polizza auto italiana anche dopo i 60 giorni di residenza. Tali eccezioni includono:
- le auto con targa estera concesse in leasing o a noleggio ai dipendenti di società con sede legale in un altro Stato membro della Comunità Europea o dello Spazio Economico Europeo. L’unico vincolo, in questo caso, è che tali società non devono avere una seconda sede sul territorio italiano;
- le auto con targa estera concesse in comodato d’uso a un dipendente con residenza in Italia di società con sede legale in un altro Stato membro della Comunità Europea o dello Spazio Economico Europeo. In tal caso, è obbligatorio per il conducente del veicolo, dotarsi di un documento che attesti il suo rapporto di collaborazione con la società.
Fatta eccezione per queste limitazioni, chiunque voglia circolare con un’auto acquistata all’estero in Italia dopo i 60 giorni o i 12 mesi previsti dalla legge, è obbligato a immatricolare e ad assicurare il veicolo in Italia.
Come assicurare un’auto con targa estera in Italia
Prima di poter assicurare un’auto con targa estera in Italia occorre fare l’immatricolazione del veicolo. L’immatricolazione di una vettura straniera in Italia avviene attraverso l’iscrizione del veicolo presso l’Ufficio Provinciale della Motorizzazione Civile e al PRA. Ecco la procedura:
- recarsi presso uno degli uffici della Motorizzazione Civile con la documentazione relativa alla compravendita del veicolo e al pagamento dell’IVA;
- entro 60 giorni dall’iscrizione della vettura presso la Motorizzazione Civile e ottenuta in questo modo la carta di circolazione, occorrerà recarsi presso il PRA e immatricolare l’automobile.
I documenti necessarie ai fini dell’immatricolazione sono:
- il certificato di proprietà;
- copia dell’atto di vendita tradotto in lingua italiana;
- il certificato di residenza dell’acquirente o dichiarazione sostitutiva;
- fotocopia della carta di circolazione rilasciata dalla Motorizzazione italiana;
- documento d’identità.
Una volta ottenuta la nuova targa sarà possibile stipulare una polizza auto in Italia.
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