Quando cadono in prescrizione le bollette luce e gas?

Sarà capitato anche a voi di avere bollette non pagate, magari a seguito di un trasloco oppure per un disguido familiare (pago io, paghi tu) o per qualsiasi altro motivo: come abbiamo visto le conseguenze sono molteplici e potrebbero prevedere depotenziamenti elettrici per morosità e distacchi dell'energia. Ma se questa è la prassi, cosa succede nel caso in cui anche il fornitore non si accorga del mancato pagamento per anni e ti stia richiedendo oggi il pagamento di una vecchia bolletta? A venire incontro all'utente tutelandolo da richieste di pagamento fatture ormai molto lontane nel tempo c’è la cosiddetta prescrizione, che rende inattuabile un’eventuale pretesa di pagamento da parte del fornitore luce e gas.

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Cosa è la prescrizione?

La prescrizione è un istituto giuridico che stabilisce un limite di tempo entro il quale un creditore può agire per far valere i propri diritti. È regolamentata dall'articolo 2934 del Codice Civile che riporta appunto "Quando il titolare non esercita per il tempo determinato dalla legge un diritto, questo si estingue per prescrizione". Le tempistiche ordinarie che fanno scattare la prescrizione sono di 10 anni, ma sono comunque previsti tempi diversi per alcuni diritti, come ad esempio le bollette luce e gas.

Quando vanno in prescrizione le bollette luce e gas?

La prescrizione delle bollette luce e gas è di 2 anni. In base alle direttive di ARERA, la modifica dei tempi di prescrizione è stabilita dall'articolo 1, comma 295, della Legge di Bilancio 2020, numero 160 del 2019, che ha abrogato il comma 5 della legge 27 dicembre 2017, n.205, che prevedeva per luce, acqua e gas di applicare un termine quinquennale. Nello specifico per le bollette relative a forniture di energia elettrica, i termini di prescrizione sono di due anni se sono posteriori al 1° marzo del 2018, le fatture del gas dopo due anni se sono posteriori al 1° gennaio del 2019, quelle dell’acqua dopo due anni se sono posteriori al 1° gennaio 2020. Importante sottolineare che invece per tutte le fatture che scadevano prima del 2018 per le bollette della luce o prima del 2019 per quelle del gas i termini della prescrizione sono rimasti invariati rispetto a quelli vigenti in precedenza, cioè di cinque anni. Per questo motivo viene consigliato di conservare per almeno cinque anni le proprie bollette.

Maxi Conguagli e prescrizione: cosa succede?

Cosa succede nel caso di maxi-conguagli, ovvero per quelle bollette che riguardano un periodo di tempo di più anni? Per evitare la consegna di maxi-bollette, l’ARERA ha stabilito che, in caso di ritardi nella fatturazione dovuti a negligenza del fornitore, il cliente (se utente domestico o microimpresa con meno di 10 dipendenti e bilancio inferiore a 2 milioni di euro) sia obbligato a pagare solo gli ultimi due anni fatturati. Grazie alla prescrizione “breve” delle bollette è pertanto possibile per i consumatori evitare i maxi-conguagli in bolletta che sono così stati ridotti ad un massimo di soli 2 anni, invece che 5.

Che differenza c'è tra prescrizione e decadenza?

Sebbene in entrambi i casi si applichi il principio di estinzione del diritto dopo un lasso temporale, i due istituti sono diversi tra loro e è importante non fare confusione.

Con la prescrizione della bolletta, il diritto si estingue in quanto il fornitore, che ne è il titolare, non esercita il suo diritto entro il termine previsto per legge dall'articolo 2934 del Codice Civile. Nel caso della decadenza invece si perde la possibilità di esercitare il diritto a causa di un mancato esercizio di un termine perentorio, come previsto dall'articolo 2964 del Codice Civile). In questo secondo caso inoltre non possono essere applicate la sospensione o l'interruzione previste per la prescrizione.

Il fornitore può richiedere il pagamento di una bolletta energia in prescrizione?

Cosa fare se una bolletta energia elettrica e gas cade in prescrizione e il fornitore esige il pagamento? Quando viene richiesto un pagamento la prima cosa da fare è quella di verificare che la fattura sia effettivamente andata in prescrizione. Se il sollecito di pagamento avviene dopo i 2 anni è da considerarsi ingiusto o illegittimo, pertanto il consumatore non deve effettuare alcun pagamento. In questo caso è pertanto indispensabile contestare attivamente il decorso dei termini il prima possibile, meglio se con l'aiuto di un avvocato.

Se invece il sollecito è relativo a una fattura emessa negli ultimi due anni la richiesta di pagamento è da considerarsi legittima: questo significa che il fornitore ha tutto il diritto di chiedere il pagamento e il consumatore dovrà pagare l'importo richiesto (se elevato è comunque possibile richiedere una rateizzazione della bolletta), pena la possibilità della messa in mora che può arrivare fino alla sospensione dell’utenza, secondo i tempi e i modi stabiliti dalla legge.

Come contestare la prescrizione di una bolletta?

Il modo migliore per contestare una bolletta della luce o del gas è inviare una comunicazione in forma scritta, tramite raccomandata PEC o Raccomandata A/R. La contestazione deve contenere i seguenti elementi:

• dati anagrafici dell'intestatario
• dati dell'utenza (codice POD per la luce, codice PDR per il gas)
• motivi della contestazione
• copia documento identità dell'intestatario
• eventuali ricevute/prove di avvenuto pagamento (se si tratta di un sollecito di fattura già pagata)

Per maggiori informazioni sulle modalità e i contatti del proprio fornitore si consiglia di leggere la bolletta della luce.

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